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Babin (Bulgari), Calenda e Mattioli per “Esportare la dolce vita”. Le foto

Carlo Calenda
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Stefano Bordone e Carlo Calenda
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Stefano Bordone e Carlo Calenda
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Jean Christophe Babin e Carlo Calenda
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Jean Christophe Babin, Licia Mattioli e Carlo Calenda
Jean Christophe Babin e Licia Mattioli
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Jean Christophe Babin e Licia Mattioli
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Stefano Bordone e Carlo Calenda
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Jean Christophe Babin e Carlo Calenda
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Jean Christophe Babin e Licia Mattioli

Questa mattina al Mudec, Museo delle Culture, di Milano è stata presentata l’edizione 2017 del rapporto “Esportare la dolce vita. Il potenziale di mercato per il bello e ben fatto italiano nei mercati avanzati”, la guida elaborata da Centro Studi Confindustria e Prometeia con la collaborazione di Istat. L’evento è stato aperto da Licia Mattioli, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria; mentre il rapporto è stato presentato da Luca Paolazzi, Direttore Centro Studi Confindustria, e Alessandra Lanza, Partner Prometeia.

Sono intervenuti, con la loro testimonianza, alcuni ambasciatori del BBF italiano nel mondo e negli USA: Davide Oldani, Ambassador di EXPO 2015, Marco Bizzarri, Presidente e Ceo Gucci, Jean-Christophe Babin, Ceo Bulgari, Mario Bellini, Mario Bellini Architects e, con una video intervista, l’Ambasciatore Usa Michael Froman. A concludere i lavori è stato Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico.

Gli incentivi alle imprese “li stanno usando, funzionano, direi di non andarli a toccare”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, rilevando che dovrà essere ora implementata “tutta la parte sui competence center e i digital innovation lab su cui facciamo uscire questo mese il bando, che è tutta la parte di competenze che è la parte più difficile da costruire”.

Alle domande dei cronisti sul tema della digitalizzazione, a margine della presentazione a Milano del rapporto “Esportare la dolce vita” messo a punto dal centro studi di Confindustria, Calenda ha risposto che “ci sono ancora tantissime cose da fare: la digitalizzazione è un pezzo, c’è una componente che ha a che fare col cambiamento dei modelli gestionali per arrivare sui mercati internazionali”.

“Io penso che l’innovazione e l’internazionalizzazione siano i driver di crescita, in particolare nel manifatturiero”, ha sottolineato Calenda, aggiungendo che “i risultati sono come al solito positivi, ma riguardano una platea troppo piccola di imprese. Questo è il tema centrale”.

Su Alitalia “questo è un momento in cui si parla poco e si lavora molto. I commissari stanno facendo il loro lavoro, più di questo non voglio dire”, ha detto il ministro dello Sviluppo economico, in risposta alla richiesta di un commento su Alitalia, a margine dell’evento “Esportare la dolce vita”.

Alla domanda se i 600 milioni di euro del prestito ponte saranno sufficienti, Calenda ha replicato: “ha risposto Gubitosi su questo. Ci sono i commissari adesso”. Circa la possibilità che il governo abbia un profilo dell’acquirente ideale per Alitalia, il ministro ha replicato: “Non faccio questa cosa. Non parlo di Alitalia come se fossimo al bar sport”.

Infine alla domanda se il commissario Laghi si sia dimesso da Midco, Calenda ha concluso dicendo di “sì e si è dimesso anche da Unicredit”.

(Foto Sara Minelli/ImagoEconomica)



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