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Chi c’era all’Aperithink con Giorgia Abeltino di Google. Tutte le foto di Umberto Pizzi

Giorgia Abeltino e Paolo Messa
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Giorgia Abeltino e Paolo Messa
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Giorgia Abeltino
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Giorgia Abeltino
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Giorgia Abeltino
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Giorgia Abeltino e Paolo Messa
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Giorgia Abeltino e Paolo Messa
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Michele Pierri e Mario Caligiuri
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Ottavia Landi di Chiavenna e Giorgia Abeltino
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Giorgia Abeltino e Ottavia Landi di Chiavenna
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Giorgia Abeltino, Valentina Cefalù e Mario Caligiuri
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Paolo Messa e Giorgia Abeltino
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Giorgia Abeltino e Paolo Messa
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Giorgia Abeltino e Paolo Messa
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Giorgia Abeltino e Paolo Messa
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Flavia Ricevuti e Umberto Febbraro
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Flavia Ricevuti e Umberto Febbraro
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Francesco Nicotri
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Giuseppe Pennisi
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Ottavia Landi di Chiavenna e Fulvio Caldarelli
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Giorgia Abeltino e Ottavia Landi di Chiavenna
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Giorgia Abeltino e Ottavia Landi di Chiavenna
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Giorgia Abeltino e Ottavia Landi di Chiavenna
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Giorgia Abeltino e Ottavia Landi di Chiavenna
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Giorgia Abeltino insieme a Ottavia Landi di Chiavenna e Paolo Messa
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Giorgia Abeltino insieme a Ottavia Landi di Chiavenna e Paolo Messa
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Umberto Febbraro insieme a Mario Caligiuri e Carmine America
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Paolo Messa e Ottavia Landi di Chiavenna
Giorgia Abeltino e Paolo Messa
Giorgia Abeltino e Paolo Messa

Lunedì 26 giugno si è rinnovato nella Galleria Alberto Sordi in piazza Colonna a Roma il tradizionale appuntamento di Formiche con gli Aperithink. L’evento ha ospitato un dialogo di Integratori culturali dal titolo “La grande bellezza (digitale)” a cui ha partecipato Giorgia Abeltino, Direttrice Public Policy del Google Cultural Institute.

Nella serata, Abeltino ha parlato con il fondatore di Formiche Paolo Messa del ruolo dell’economia digitale nella cultura, presentando come esempio di successo Google Arts & Culture, piattaforma digitale che offre contenuti provenienti da musei e archivi che hanno collaborato con Google Cultural Institute per rendere disponibile online i tesori culturali del mondo. L’idea è venuta a un ingegnere che ha pensato di combinare il know-how delle istituzioni culturali con il digitale per rendere facilmente accessibile a tutti il patrimonio culturale mondiale. Il progetto ha presto prodotto effetti positivi: dopo il lancio di sei anni fa, le collaborazioni di Google con musei e archivi hanno raggiunto oggi quota 1200.

Abeltino, durante l’incontro ha inoltre sottolineato l’importanza dell’educazione digitale, potenziale strumento di crescita economica in Europa. In particolare, il dibattito dell’Aperithink si è infine concentrato sulle fake news. Abeltino ha spiegato che Google, seguendo la propria logica di business, non crea, ma organizza informazioni con l’interesse che siano corrette e rispondenti alle necessità dell’utente, nel pieno rispetto della libertà di informazione. A tal fine, l’azienda statunitense contrasta le fake news attraverso ad esempio il fact checking, o decidendo di non pubblicizzare siti che presentano misrepresenting contents. Rimane, però, l’educazione digitale, volta a sviluppare il senso critico, secondo la Direttrice Public Policy del Google Cultural Institute, la chiave fondamentale per aumentare le opportunità e diminuire i rischi online sia per gli individui che per le imprese.

Leggi qui tutti i dettagli discussi durante il dialogo.

Guarda in questa gallery tutti gli scatti di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – riproduzione riservata



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