È morto ieri a Roma l’ex ministro dell’Istruzione Giovanni Galloni. Siciliano, classe 1927, Galloni è stato un esponente di primo piano della Dc, direttore del Popolo dal 1982 al 1986, vicepresidente del Csm e docente di Giurisprudenza, e ha occupato il dicastero dell’Istruzione dal 28 luglio 1987 al 13 aprile del 1988 (Governo Goria) e poi dal 14 aprile dello stesso anno al 22 luglio 1989 (governo De Mita).
Nato nel 1927 a Paternò, si trasferì con la famiglia a Bologna, dove si laureò in Giurisprudenza e dove entrò in contatto con Giuseppe Dossetti. Nel 1944 aderì alla Resistenza e si unì ai partigiani. Brillante negli studi intraprese la carriera accademica a Firenze, Napoli e Roma a cui presto affiancò quella politica, come molti altri esponenti del mondo cattolico democratico. Nel 1957 a Roma fu il primo segretario di sezione (a Montesacro alto) espresso dalla sinistra, in una Dc romana già dominata da Andreotti. Dopo l’abbandono della politica di Dossetti, Galloni fu fra i fondatori insieme a Giovanni Marcora della corrente La Base. Ha ricoperto due volte la carica di vicesegretario della Dc, nel 1965 come espressione della sinistra Dc con il segretario Mariano Rumor, e dal 1976 al 1978 come vicario di Benigno Zaccagnini. Dal 1978 al 1980 fu Presidente del gruppo della Dc alla Camera, e Direttore del quotidiano Il Popolo dal 1982 al 1986, nonché ministro della Pubblica Istruzione dal 1987 al 1989, infine vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura dal 1990 al 1994.
“La morte di Giovanni Galloni mi addolora profondamente. Desidero esprimere ai suoi familiari i sentimenti di cordoglio e di vicinanza, che sono anche il portato di un’amicizia e di una stima antiche. Galloni è stata una personalità politica competente, autorevole, fedele ai principi della Costituzione e a quei propositi di ampliamento delle basi democratiche, di crescita delle opportunità sociali, di riduzione delle diseguaglianze che sono connaturati con il disegno costituente. Della Democrazia Cristiana fu dirigente di primo piano, appassionato e colto, sempre propenso al dialogo e al confronto, coraggioso nelle idee e capace di rischiare per esse. Ha servito con onore lo Stato da ministro della Repubblica e da vicepresidente del Csm. In chi lo ha conosciuto e nei tanti giovani a cui ha trasmesso passione politica, capacità di visione, oltre che gli studi di diritto, la sua testimonianza di vita resterà indelebile”, ha scritto in una nota il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Sono stati in tanti a ricordarlo sui social. Gianfranco Rotondi ha scritto: “Scompare con Giovanni Galloni un pezzo di storia della Democrazia Cristiana romana e nazionale. Rivoluzione Cristiana lo ricorda con affetto e rispetto ed è vicina al figlio Nino e a tutta la famiglia Galloni”. E Pierluigi Castagnetti via twitter: “Giovanni Galloni, ministro, v.presidente Csm, v.segretario Dc. Un raro caso di dossettiano e poi basista e moroteo. Intelligenza politica raffinatissima e riformatrice. R.I.P.”.