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L’addio di Umberto Pizzi a Paolo Portoghesi. Tutte le foto dell’architetto postmodernista

È morto ieri, nella sua casa di Calcata a 92 anni, l’architetto Paolo Portoghesi. Esponente della corrente del Postmodernismo e docente universitario, si annoverano tra i suoi lavori la moschea di Roma e Casa Papanice. Il suo archivio è conservato al Maxxi di Roma, con cui Portoghesi era legato “da un sodalizio profondo”, ha detto ieri Margherita Guccione, responsabile del progetto Grande Maxxi e già direttrice della sezione Architettura del Museo di via Guido Reni, sentita dall’Agenzia Dire.

“Ciao Paolo grazie per quello che ci hai donato. Continueremo a leggere l’architettura con i tuoi occhi e a nutrirci della passione che ci hai trasmesso fino agli ultimi giorni di una vita luminosa e sempre lucida. La tua Facoltà di Architettura continuerà a tenere l’attenzione sui temi che ci hai indicato, non ultimi quelli dell’ambiente e del modo in cui abitiamo la terra”, ha scritto sui social il professore Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di architettura dell’Università Sapienza di Roma.

Tanti i messaggi di addio dal mondo della cultura, della politica, dell’architettura.

“È morto uno dei più importanti architetti italiani di tutti i tempi, è come se fosse morto Leon Battista Alberti. Dovremmo poter dire a noi stessi e ai nostri figli che siamo stati i contemporanei di uno degli uomini di più grande ingegno, uno dei più grandi umanisti, uno dei più grandi amanti dell’Italia e del suo genio”, ha detto Alessandro Giuli, presidente della Fondazione Maxxi. “Portoghesi è un amico del Maxxi e il Maxxi è stato sempre amico di Portoghesi: lo abbiamo visitato pochi giorni fa trovandolo in una situazione di mite allontanamento dalla vita terrena, sereno e amichevole. Abbiamo un rapporto che ci obbliga a custodirne non solo il ricordo e la memoria ma a tenere in vita tutto ciò che magnificamente lui ha costruito, a cominciare dalla sua casa residenza a Calcata”.

“Oggi è un giorno di lutto per l’architettura italiana. La scomparsa di Paolo Portoghesi ci priva di una figura autorevole sia nel campo della progettazione che in quello della teoria. Egli nutriva un concetto globale dell’architettura, in cui l’armonia tra l’uomo e le forme del costruito e dell’abitato doveva essere compiuta. Mi piace ricordarlo qui, soprattutto, come colui che volle e promosse alla Biennale di Venezia la prima Mostra Internazionale di Architettura ‘La presenza del passato’ sotto la presidenza di Giuseppe Galasso, aprendo con la ‘Strada Novissima’ per la prima volta al pubblico i meravigliosi spazi dell’Arsenale”, ha detto il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nell’apprendere della scomparsa di Portoghesi.

Ecco una serie di foto dall’archivio di Umberto Pizzi per ricordarlo.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


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