Il 3 novembre scorso l’Italia centrale è stata devastata da un’alluvione che ha colpito la Toscana e l’Emilia Romagna. Molti i mezzi messi a disposizione dai Vigili del fuoco, tra operatori, automezzi, sommozzatori e mezzi anfibi provenienti dal Lazio, Piemonte, Umbria, Calabria, Campania, Marche, Basilicata, Lombardia e Puglia.
Le province che hanno subito più danni sono state quelle tra Firenze, Pisa, Pistoia e Prato con 1500 interventi in un solo giorno. Purtroppo si sono contate anche 8 vittime.
“D’intesa con la regione Toscana il governo ha subito dichiarato lo stato di emergenza ed ha erogato i primi 5 milioni di euro per gli interventi immediati, sottolineo ‘i primi'”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano già domenica scorsa. “Ovvio che non ci si fermi qui, ma per andare oltre saranno necessarie delle stime più precise”, ha spiegato Mantovano. “Nel frattempo – ha concluso – c’è un’ampia vicinanza alla popolazione colpita e più di un esponente del governo è andato a visitare i luoghi”.
“I rifiuti sono il tema centrale in questo momento”, e per essi “occorrono aree di stoccaggio, ovvero aree coperte da una normale pavimentazione o da asfalto, perché i rifiuti non vadano poi a infiltrarsi nel terreno, in cui noi invitiamo a portare i rifiuti”. Queste le parole di oggi di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e commissario straordinario per l’emergenza maltempo. Queste aree, ha spiegato Giani, “i sindaci le stanno individuando comune per comune, perché siano quelle che per un mese, due mesi, trattengano i rifiuti in modo che progressivamente dopo il primo impatto si possa smaltire negli impianti della Toscana e fuori della Toscana ciò che, grazie a questa solidarietà dei governatori delle Regioni, noi abbiamo la possibilità poi di poter smaltire”.
In esclusiva su Formiche.net pubblichiamo le foto elaborate da Planet (gentilmente concesse dal prof. Piero Boccardo del Politecnico di Torino) il giorno 5 novembre che ritraggono le parti alluvionate di Campi Bisenzio, Colle Salvetti, Prato e Orentano. Non un prima o un dopo, ma le stesse zone ritratte con banda a infrarosso vicino, dove quello che appare in rosso è vegetazione.
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