Il partigiano Giovanni Marzona, il dj Linus, il patron delle drogherie Gianbattista Galli, i lavoratori di Amazon, i dipendenti del comune in servizio nelle zone del terremoto, don Virginio Colmegna, Benedetta Barzini e le tante associazioni di volontariato che operano a Milano. Questi sono solo alcuni dei premiati alla cerimonia di consegna degli Ambrogini, organizzata come da tradizione al Teatro dal Verme, nel capoluogo lombardo.
Milano ha festeggiato così il suo patrono e tutte le persone che hanno reso grande la città, tra cui non poteva mancare l’ex arcivescovo Angelo Scola, che è stato premiato dal sindaco Beppe Sala con la grande medaglia d’oro, la più prestigiosa benemerenza civica. “Il suo metodo nel proporre la fede cristiana ha avuto come obiettivo la costruzione di un nuovo umanesimo e di un rinnovato modo di pensare gli affetti, il lavoro, il riposo e la festa, l’educazione, la vita e la morte”, scrive il Comune di Milano. “Ha stimolato a vivere la nostra città in questo tempo, senza nostalgie e senza timori, in una società plurale dove convivono visioni del mondo differenti, ma che possono e devono imparare a dialogare”, si legge nella nota.
“Milano fa e deve fare largo a tutti, perché se Milano si siede sui suoi successi si sgonfia”, ha detto il sindaco Sala, che ha consegnato le 37 civiche benemerenze (15 medaglie d’oro, 20 attestati, una grande medaglia e una alla memoria) insieme al presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé e tutti i capigruppo dei partiti che hanno deciso le assegnazioni all’unanimità. Viene chiamato comunemente Ambrogino d’oro – in onore del patrono del capoluogo lombardo Sant’Ambrogio – ed è il nome non ufficiale con cui ci si riferisce alle onorificenze conferite dal comune di Milano.
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