“C’è molta attenzione verso le festività natalizie, le più sentite tra noi italiani e non solo. Neppure il governo ha la palla di vetro. Il governo sta rilevando alcuni segnali positivi per quanto riguarda l’andamento della curva epidemiologica, gli effetti del sistema adottato rivelano i primi segni positivi ma in questo momento neppure gli scienziati si azzardano a dire come sarà a Natale. Quindi dobbiamo arrivare in prossimità e capire come dosare bene i nostri interventi”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte alla terza e ultima giornata dell’assemblea dell’Anci. “Ci stiamo preparando a vari scenari ma non possiamo prevedere quale sarà esattamente la situazione epidemiologica natalizia”, ha aggiunto.
“Dobbiamo già predisporci a passare un Natale più sobrio rispetto all’anno scorso e speriamo all’anno prossimo, indipendentemente dall’andamento della curva epidemiologica. Non saranno possibili veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci”, ha aggiunto.
In merito ai controlli dei prefetti di metà ottobre per contenere la diffusione del coronavirus “ho usato toni non opportuni e ho chiesto scusa personalmente al presidente del Consiglio”. Con queste parole Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani, è intervenuto con il presidente del Consiglio Conte all’assemblea annuale dell’Anci. “A nome dei sindaci mi ero sentito come tradito – ma ci siamo chiariti con il Presidente del Consiglio – perché dopo due giorni di riunioni continue poi è uscita nel Dpcm una norma che non ci era mai stata sottoposta, quindi a me era sembrato un modo di dire ‘da domani organizzatevi voi’. Ma la mattina dopo mi sono presentato in prefettura e insieme al prefetto ho costruito la prima ordinanza”.
In questa giornata conclusiva è intervenuto anche il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia che nel suo discorso all’assemblea nazionale Anci ha ringraziato i 7.980 sindaci italiani, sottolineando che “in questi mesi di emergenza i sindaci non solo hanno lavorato sull’emergenza sanitaria, ma hanno contribuito fortemente ad evitare che l’emergenza sanitaria si trasformasse in una vera e propria emergenza sociale”. “Hanno con grande oculatezza – ha aggiunto – aiutato lo Stato a distribuire le risorse ai più bisognosi e a contenere gli effetti distorsivi sui trasporti pubblici locali e soprattutto scolastici delle restrizioni legate alla pandemia”.
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