Dopo essersi schierata, nelle scorse settimane, per Melania Trump, Annalisa Chirico prende nuovamente posizione e lo fa dalla trasmissione di Lilli Gruber su La7, Otto e Mezzo, in una puntata dedicata alla vicenda Consip.
Chirico, giornalista del Foglio, si è scontrata con il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, in merito al reato contestato a Tiziano Renzi: “Il traffico di influenze illecite” – ha affermato Chirico – “è un reato introdotto nel 2012 in un Paese che non ha regolamentato il lobbying. Non ha mai prodotto una condanna ed è contestato da vari insigni giuristi, che lo definiscono ‘evanescente’”. “Veramente è un reato che c’è in tutto il mondo e ce lo ha imposto una convenzione internazionale”, ha ribattuto Travaglio, soffermandosi, poi, sul principio di precauzione: “Ti pare normale che la Procura di Roma tolga le indagini al Noe, per un principio di precauzione, non sapendo se la fuga delle notizie sia arrivata dal Noe di Napoli e le dia al Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma, che ricade sotto un Comandante Generale che è indagato per fuga di notizie, perché il governo non lo ha rimosso? La Procura usa il principio di precauzione e di prudenza, che invece non è usato dalla politica”. E aggiunge: “Il governo lascia al loro posto persone accusate di una fuga di notizie e anche i loro accusatori, accettando dunque il rischio che o alla Consip abbiamo un calunniatore, cioè un delinquente, oppure al vertice dell’Arma dei Carabinieri e dentro un ministero importante del governo Gentiloni ci siano dei fuggitori di notizie e dei favoreggiatori, cioè dei delinquenti”.
Ecco, allora, Annalisa Chirico (e le sue performance) viste da Umberto Pizzi.
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