Terzo mandato alla presidenza dell’Abi per Antonio Patuelli. Bolognese, classe 1951, un passato da parlamentare nelle file del Pli, il presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna guiderà l’Associazione bancaria italiana fino al 2020, secondo quanto deciso dal Comitato esecutivo che ha approvato all’unanimità “per acclamazione” la proposta di un suo ulteriore biennio alla guida di Palazzo Altieri.
Per il rinnovo della presidenza c’è stato bisogno però, come ha spiegato ai giornalisti il vicepresidente dell’Abi Camillo Venesio, di una “minima modifica statutaria”. I vertici degli istituti di credito del Paese hanno dunque voluto dare un segno di stabilità e di continuità in un periodo che si annuncia ancora non semplice per il settore. Patuelli – che auspica “un 2018 di serenità e costruttività” – guarda alle sfide che attendono il sistema bancario italiano.
L’obiettivo per i prossimi due anni è quello di “completare le riforme italiane che ridiano competitività alle banche italiane in Europa senza privilegi né discriminazioni”, ha affermato, fresco di riconferma, il capo di Palazzo Altieri che ricorda anche il lavoro svolto dalla commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche la quale “ha fatto meno polverone di quello che si temeva”. Ancora qualche parola sull’Unione Europea: nel 2019 “viene eletto il nuovo Parlamento Europeo, la nuova commissione, vengono eletti i nuovi vertici Bce e chiaramente non sono questioni che ci vedono distratti, per questo abbiamo bisogno di una Italia più partecipe negli organismi europei e quindi un equilibrio che veda un’Italia più europea e una Europa più partecipata”.
Soddisfazione per il rinnovo è stata espressa dal presidente di Assopopolari, Corrado Sforza Fogliani: “La decisione della presidenza di Antonio Patuelli all’Abi per altri due anni, che abbiamo assunto in Comitato esecutivo per generale acclamazione, premia un impegno civile – ha dichiarato -, prima ancora che a favore della funzione che le Banche svolgono a favore dei territori di diretto insediamento”.
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