I sindaci delle dieci città metropolitane del Paese si sono dati appuntamento ieri mattina, lunedì 2 ottobre, a Palazzo Chigi per un incontro con il Governo. Ad accoglierli, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni con i sottosegretari Maria Elena Boschi e Gianclaudio Bressa.
A rappresentare i Comuni italiani c’ere Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari. Presente il duo grillino Virginia Raggi-Chiara Appendino, che si è fatto immortalare dai fotografi in numerosi abbracci. C’erano poi Giuseppe Sala di Milano, Luigi De Magistris di Napoli, Leoluca Orlando di Palermo e Dario Nardella di Firenze, recentemente incoronato miglior sindaco d’Italia da uno studio di Index Research. Infine, i rappresentanti di Reggio Calabria, Venezia, e Messina.
L’incontro, che secondo un comunicato dell’Anci si è svolto “in un clima di collaborazione”, ha visto un confronto fra i rappresentanti dei cittadini delle aree metropolitane, che Decaro ha definito l’architrave del paese, e del Governo. “Chiediamo risorse per investimenti – ha detto il primo cittadino di Bari – Penso al piano periferie, al bando per le aree degradate, alla recente legge di valorizzazione dei piccoli Comuni. Riteniamo che ci sia bisogno, inoltre, di un confronto permanente che consenta di fare un tagliando alla legge Delrio, e di un finanziamento di 200 milioni per mettere in sicurezza i bilanci del 2018 dai quali dipendono temi sensibili e fondamentali per i cittadini, come la manutenzione di scuole e strade”.
Gentiloni ha ribadito l’importanza delle Città metropolitane nell’ambito del nuovo assetto degli enti locali. “In un momento in cui l’economia si è sbloccata e torna a crescere è fondamentale una collaborazione tra governo centrale e grandi città. Che sono un asset fondamentale della competitività del Paese”.
Il vicesindaco di Reggio Calabria Riccardo Mauro ha approfondito i temi della discussione. “Abbiamo fatto presente i problemi prioritari che accomunano tutti noi nella gestione delle città metropolitane, in gran parte di tipo finanziario ed economico per le difficoltà delle chiusure dei bilanci, ma il focus non è meramente economico. Rappresentiamo il 40% non solo della popolazione ma il 40% del Pil nazionale e certamente al momento, un ruolo non trascurabile nella difficoltà gestionale ed amministrativa è riconducibile al mancato completamento della riforma costituzionale dello scorso 4 dicembre”.
Foto di Benvegnù Guaitoli/Imagoeconomica