Ci è andato quasi tutti gli anni, Umberto Pizzi, ad Atreju, la convention di Fratelli d’Italia (“diciamo piuttosto di Giorgia Meloni”). C’era quando sul palco salirono Gianfranco Fini e Walter Veltroni nel 2007, c’era quando nel famoso gioco della torre (con una torre costruita sul palco), Berlusconi non seppe scegliere chi buttare: “Sono il meno adatto a fare questo gioco perché faccio solo cose positive, non butto nessuno”.
C’era poi quando una giovane Giorgia Meloni accolse Massimo D’Alema, quando sempre la stessa Meloni ma quanlche anno dopo accolte Viktor Orban (che le fece il baciamano sul palco), e ancora quando sul palco salirono i 5 Stelle Giuseppe conte, Roberto Fico e Luigi Di Maio.
“Ci sono andati tutti”, dice giustamente Umberto Pizzi, riconoscendo anche il valore della manifestazione che è stata parte del successo di Meloni, della sua visibilità. “Le prime edizioni si fecero all’Eur e si cominciò a parlare di lei come una che stuzzicava Fini”. Eppure, aggiunge Pizzi, “lei è una donna intelligente perché ha capito come sderenare tutti. Si presentava come una novità, e lo era”.
Ma non si può certo dire che Pizzi fosse – o sia – un simpatizzante della parte politica di cui Meloni è leader. “Che io fossi compagno lo sapevano pure le pietre”, ricorda Pizzi, eppure Meloni mi diceva ‘quale onore che vieni qui da noi’, e mi faceva fotografare tutti”.
Ecco, allora, una selezione di foto di Atreju nel corso degli anni, dall’archivio di Umberto Pizzi.
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