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Enoc e Parolin presentano i risultati della Fondazione Bambin Gesù. Le foto

Bruno Dallapiccola
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Bruno Dallapiccola
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Mariella Enoc
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Mariella Enoc
Pietro Parolin e Mariella Enoc
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Pietro Parolin e Mariella Enoc
Pietro Parolin
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Pietro Parolin
Massimiliano Raponi
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Massimiliano Raponi
Pietro Parolin
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Pietro Parolin
Bruno Dallapiccola e Pietro Parolin
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Bruno Dallapiccola e Pietro Parolin
Pietro Parolin
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Pietro Parolin
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Mariella Enoc
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Mariella Enoc e Pietro Parolin
Mariella Enoc e Pietro Parolin
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Mariella Enoc e Pietro Parolin
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Pietro Parolin
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Mariella Enoc
Bruno Dallapiccola
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Mariella Enoc
Pietro Parolin e Mariella Enoc
Pietro Parolin
Massimiliano Raponi
Pietro Parolin
Bruno Dallapiccola e Pietro Parolin
Pietro Parolin
Mariella Enoc e Pietro Parolin
Mariella Enoc
Pietro Parolin
Mariella Enoc

326 trapianti di organi e tessuti, 12.000 pazienti “rari” diagnosticati e assistiti, 88.000 notti gratuite garantite a 3.500 famiglie. Sono questi i numeri più importanti della Relazione sanitaria e scientifica 2015 dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù presentati nella Pontificia Accademia delle Scienze di fronte al Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin.

Queste le parole del presidente della Fondazione Bambin Gesù Onlus, Mariella Enoc: “Presentare in questa sede i risultati raggiunti è l’occasione per restituire alla Santa Sede i frutti del nostro lavoro e per condividere la gioia e la soddisfazione per le tante vite curate e accudite. Per il livello della ricerca, il volume e la complessità delle prestazioni, il Bambin Gesù si conferma tra i più importanti ospedali pediatrici europei e mondiali”.

Il segretario di Stato Parolin ha voluto ringraziare pubblicamente i medici e gli amministratori: “L’idea di portare i risultati dell’attività scientifica in questa sede appare particolarmente appropriata”, ha commentato il primo collaboratore di Papa Francesco sottolineando che, infatti, è la prima volta che accade. “Mi pare molto significativa – ha aggiunto Parolin – la volontà di restituire alla Santa Sede i frutti di questo lavoro”.

(Foto: Stefano Carofei/Imagoeconomica)


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