Si allarga ancora lo scandalo che ha travolto il produttore americano Harvey Weinstein, accusato di molestie sessuali. La campagna lanciata su Twitter e Instagam “Me too” dall’attrice Alyssa Milano sta raccogliendo una serie di testimonianze che puntano il dito anche sul fratello Bob, co-fondatore nel 2005 della Weinstein company insieme ad Harvey.
Intanto proprio la loro casa di produzione cinematografica sta per essere venduta a Colony Capital, la società di investimento immobiliare con a capo Tom Barrack, colui che ha diretto per il presidente Donald Trump, l’Inauguration Day – Barrack qui in Italia è indagato per la cessione delle sue attività in Costa Smeralda al fondo sovrano del Qatar.
Tarak Ben ammar, membro del consiglio di amministrazione di The Weinstein company, ha dichiarato soddisfazione per questa partnership strategica potenziale che si sta stringendo con Colony Capital, e anche Barrack ha spiegato di credere che la casa di produzione cinematografica abbia “molto valore e potenziale di crescita”.
È certo comunque che la professionalità della Weinstein company e della Miramax diretta dai fratelli Weinstein non è stata messa in discussione. Tanto che la competenza nel fiutare film e modalità di comunicazione erano caratteristiche che la stampa ha sempre elogiato nei confronti soprattutto di Harvey.
Tanto che il magnate hollywoodiano, non solo era potente nel suo campo, ma godeva della fiducia sia dei Clinton, sia degli Obama, essendo stato per anni sostenitore del Partito Democratico. In Gran Bretagna e in Francia ha ricevuto onoreficenze.
In Italia ha aperto la filiale italiana della Miramax con a capo Fabrizio Lombardo, accusato di essere un tramite tra le ragazze e Weinstein sia da Asia Argento sia da una modella neozelandese, Zoe Brock, che fa il nome anche dell’allora fidanzata di Lombardo, Claudia Gerini, relativamente a una circostanza ambigua.
Ma oltre Asia Argento, che ha detto di voler lasciare l’Italia, anche Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow, solo per citare i nomi delle attrici più celebri, hanno apertamente accusato Weinstein di molestie sessuali. Ora l’Academy of motion picture arts and sciences – l’organismo che consegna gli Oscar – lo ha “espulso con effetto immediato”, la seconda moglie lo ha lasciato e la sua società licenziato.
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