Pierluigi Bersani ha le idee chiare. Alla manifestazione di sabato a Piazza Santi Apostoli, ha detto che “serve un centrosinistra largo e plurale, politico e civico, con meno non ce la facciamo, con meno possiamo fare solo una nobile testimonianza. Il Pd, e mi spiace dirlo, non è nelle condizioni e nell’intenzione di promuovere un centrosinistra largo perché pensa che il centrosinistra si riassume nel Pd e il Pd si riassume nel capo”.
“Insieme facciamo partire oggi una nuova soggettività politica – ha aggiunto – in radicale discontinuità con quello che si è visto in questi anni”. Ha ricordato “scelta dolorosa” dell’uscita dal Pd. Una scelta fatta perché il tempo non c’era più: “Non possiamo assistere da spettatori a una deriva sociale, culturale e politica di cui vediamo i segni da due o tre anni”. “Da questa piazza, da questa bellissima piazza vogliamo rivolgerci a tutto quel popolo di centrosinistra che se ne sta testardamente a casa, disilluso, sfiduciato, spaesato, che sente il comizio di Renzi ma che gli passa sulla testa come acqua sul marmo. E dobbiamo rivolgerci anche a tutti quelli che potrebbero parlare e fare qualcosa e invece stanno zitti e fermi. Vogliamo reagire o no? Possiamo accettare che a poco a poco la destra prenda in mano il Paese?”.
Bersani ha anche detto che “non tutto il mondo gira attorno alla Leopolda. Noi abbiamo un pensiero: se ne prenda atto. E vorrei dirlo a dirigenti Pd: cosa pensate? Si son liberati di D’Alema alla Feps e il pensiero ce lo darà Bonifazi”.
Foto Umberto Pizzi
Tutti i borbottii anti Renzi della carovana Insieme di Giuliano Pisapia. L’articolo di Francesco Curridori