Si è parlato di Benedetto Croce e dei valori dell’Occidente ieri al Centro Studi Americani, in un dibattito che ha preso spunto da due recenti libri scritti dal filosofo – e firma di Formiche.net – Corrado Ocone: “Attualità di Benedetto Croce” (Castelvecchi Editore) e “Il liberalismo del Novecento. Da Croce a Berlin” (Rubbettino).
All’appuntamento – introdotto da Roberto Arditti e moderato dal direttore di Tempi Alessandro Giuli – hanno partecipato, oltre all’autore, l’ex presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, il fondatore del movimento Idea e presidente della Fondazione Magna Carta Gaetano Quagliariello e i professori della Luiss Marco Gervasoni e Luciano Pellicani: il primo docente di Storia comparata dei sistemi politici e il secondo di Sociologia politica.
Per i dettagli su cosa si è detto nel corso dell’iniziativa, si può leggere l’articolo scritto da Andrea Picardi. Eccone uno stralcio:
Controcorrente e provocatorio l’intervento iniziale di Bertinotti che ha messo in dubbio l’attualità del pensiero crociano. “Nell’epoca che esalta l’istante come l’alfa e l’omega della vita e della politica, come si fa a far rivivere uno dei grandi pensatori dello storicismo?“, si è chiesto l’ex segretario di Rifondazione Comunista. Durissimo il suo j-accuse nei confronti della politica: “Croce è morto perché è morta la politica, ormai completamente vittima del mercato e contraddistinta solo dalla sua aderenza all’economia“. Una realtà – ha concluso l’ex presidente della Camera – che “ha messo in fuorigioco le grandi ideologie politiche del secondo dopoguerra“: e cioè – secondo l’interpretazione di Bertinotti – il cristianesimo sociale, il socialismo e il movimento operaio.
Nella gallery le foto di chi ha partecipato al dibattito.
(Foto di Formiche.net/Riproduzione riservata)