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Bindi, De Raho, Minniti e Orlando presentano la relazione Antimafia. Foto di Pizzi

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Franco Gabrielli
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Susanna Camusso
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Susanna Camusso
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Alessandro Pansa
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Alessandro Pansa
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Giuseppe Pignatone
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Giuseppe Pignatone
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Susanna Camusso, Gianni Letta
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Susanna Camusso, Gianni Letta
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Gianni Letta
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Luigi Ciotti
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Federico Cafiero De Raho
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Federico Cafiero De Raho
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Marco Minniti
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Marco Minniti
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Marco Minniti, Rosy Bindi
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Marco Minniti, Rosy Bindi
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Federico Cafiero De Raho, Marco Minniti, Rosy Bindi
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Pietro Grasso
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Federico Cafiero De Raho
minniti

La commissione Antimafia, presieduta da Rosy Bindi, ha presentato ieri la relazione finale che analizza cinque anni di lavoro di Palazzo San Macuto. Tra i temi toccati, il problemi degli impresentabili inseriti nelle liste dei vari partiti, i rischi di infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni locali, il clientelismo e i voti di scambio.

Assieme a Bindi, erano presenti il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho e i ministri dell’Interno e della Giustizia Marco Minniti e Andrea Orlando.

“Non è vero che le mafie si sono fortemente indebolite, sono lì ad aspettare, incassano molto denaro”, ha detto Cafiero De Raho. Il procuratore si è soffermato anche sul periodo delle stragi degli anni Novanta. “C’è qualcosa che bisogna fare in più – ha detto – non è pensabile che una democrazia continui a mantenere dei lati oscuri soprattutto quando attengono alle proprie istituzioni, è quanto di più grave possa avvenire”.

“Siamo nel pieno della competizione elettorale – ha detto il ministro Minniti -, dire questo non appaia irrituale, è cogente: nel momento in cui c’è il rischio concreto che le mafie possano condizionare il voto libero degli elettori – una minaccia alla cosa più importante in una democrazia, la libertà di voto – non ci può essere silenzio in campagna elettorale; vedo troppo silenzio su questi temi. Le mafie sono in grado di condizionare istituzioni e politica”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il ministro Orlando, che a margine della presentazione ha detto: “Credo sia un errore grave” escludere il tema della mafia dalla campagna elettorale e “spero che le forze politiche in questi ultimi giorni pongano rimedio a questo errore denunciando che il fenomeno è stato ridimensionato ma esiste e quindi la guardia va tenuta alta, il tema della sicurezza non può essere derubricato a quello della microcriminalita, che pure esiste, ma questo paese ha ancora un fenomeno di carattere mafioso e minacce terroristiche, tutte cose sulle quali le forze politiche devono dire quali ricette intendono mettere in campo”.

Per Formiche.net era presente Umberto Pizzi. Ecco tutte le foto.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata



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