Skip to main content

Birol, Calenda, Descalzi e Galletti presentano il World Energy Outlook 2017. Foto di Pizzi

1 / 38
Claudio Descalzi, Enrico Cisnetto
Nicola Latorre Claudio Descalzi Mario Sechi
2 / 38
Nicola Latorre, Claudio Descalzi, Mario Sechi
3 / 38
Nicola Latorre, Claudio Descalzi, Mario Sechi
4 / 38
Enrico Cisnetto
5 / 38
Enrico Cisnetto
6 / 38
Claudio Descalzi
7 / 38
Claudio Descalzi
8 / 38
Claudio Descalzi
9 / 38
Claudio Descalzi
10 / 38
Claudio Descalzi
11 / 38
Claudio Descalzi
12 / 38
Claudio Descalzi
eni
13 / 38
Claudio Descalzi
14 / 38
Claudio Descalzi
15 / 38
Claudio Descalzi
16 / 38
Claudio Descalzi, Mario Sechi
17 / 38
Claudio Descalzi
18 / 38
Claudio Descalzi
19 / 38
Claudio Descalzi, Gian Luca Galletti
20 / 38
Claudio Descalzi, Gian Luca Galletti
21 / 38
Claudio Descalzi, Gian Luca Galletti
22 / 38
Claudio Descalzi, Gian Luca Galletti
23 / 38
Claudio Descalzi, Gian Luca Galletti
24 / 38
Claudio Descalzi
25 / 38
Claudio Descalzi
26 / 38
Claudio Descalzi, Gian Luca Galletti, Mario Sechi
World Energy Outlook
27 / 38
Claudio Descalzi, Gian Luca Galletti, Mario Sechi
Claudio Descalzi Fatih Birol
28 / 38
Claudio Descalzi, Fatih Birol
29 / 38
Gian Luca Galletti
Claudio Descalzi, Fatih Birol
30 / 38
Claudio Descalzi, Fatih Birol
Turchia
Nicola Latorre Claudio Descalzi Mario Sechi
eni
World Energy Outlook
Claudio Descalzi Fatih Birol
Claudio Descalzi, Fatih Birol
Turchia

Si è tenuta la mattina del 1° dicembre a Roma nella sede romana dell’Eni la presentazione del World Energy Outlook 2017, principale pubblicazione dell’Agenzia Internazionale dell’Energia su scenari e prospettive del mercato energetico globale. A presentarlo l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico, Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare moderati dal giornalista e direttore di World Energy Mario Sechi.

“Siamo in una situazione umiliante per il Paese perché non riusciamo a fare un tubo da un metro e mezzo”, ha detto Calenda sul Tap durante la presentazione aggiungendo che il problema è che “per ogni infrastruttura che si fa, in Italia, ci bloccano perché sembra che il territorio venga violato anche quando il tubo sta sedici metri sottoterra ed è grosso un metro e mezzo”. Parole severe, quelle del ministro, orientate al raggiungimento di una concretezza, a sua opinione, latente nel Paese.

L’obiettivo, ha ricordato il ministro, deve essere quello dell’efficienza energetica, ma bisogna anche “costruire meccanismi che mettano al riparo da eventuali shock pezzi dell’industria che ne sarebbero colpiti”. Mentre si punta all’ambiente, dunque, non bisogna dimenticare che si rischia “di far perdere posti di lavoro”. “La fase di transizione sarà lunga – ha aggiunto – e quando dico lunga intendo che non bisogna farsi prendere dall’idea che tutto accadrà domani mattina”, arrivando così a scelte “sconclusionate” che gravano con costi altissimi. (qui l’articolo completo).

Per Formiche.net era presente Umberto Pizzi. Ecco tuttele sue foto.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata



×

Iscriviti alla newsletter