A novembre del 2016, il nome di Laura Boldrini era nella formula di Giuliano Pisapia per risolvere una probabile crisi di governo. Il presidente della Camera era il candidato perfetto, secondo l’ex sindaco di Milano, per candidarsi alle primarie del Partito democratico.
Ora che il movimento di secessione prende forza, Boldrini è in prima fila per sostenere Pisapia nel progetto di una “casa comune” per la sinistra italiana. La sfida a Matteo Renzi è partita ieri in piazza Santi Apostoli di Roma . “Oggi nasce un nuovo soggetto politico, una casa comune per un progressismo moderno e rivoluzionario. Oggi si chiama ‘Insieme’ ma il nome lo sceglieremo insieme. Sarà non una fusione a freddo ma una fusione a caldo”, ha detto Pisapia. Il primo passo sarà “entro settembre” la fusione dei gruppi, sia in Parlamento che nella amministrazioni locali.
L’ex segretario Dem, Pierluigi Bersani, ha scandito dal palco il suo “basta a camarille, gigli magici e arroganza, non se ne può più” perché “non è che tutto il mondo gira attorno alla Leopolda”. “Noi abbiamo un pensiero: se ne prenda atto. E vorrei dirlo ai dirigenti Pd: cosa pensate? Si son liberati di D’Alema alla Feps e il pensiero ce lo darà Bonifazi“, ha rivendicato.
Pisapia non ha risposto “a polemiche e attacchi personali”, ma indirettamente ha lanciato una netta critica al vertice del Nazareno, a chi crede che la politica sia “avere tanti like” mentre la “politica non è io, è noi”.
Foto di Umberto Pizzi
Tutti i borbottii anti Renzi della carovana Insieme di Giuliano Pisapia. L’articolo di Francesco Curridori