Renato Pagliaro, Alberto Nagel, Francesco Saverio Vinci, Cesar Alierta, Maurizia Angela Comneno, Marie Bolloré, Valerie Hortefeux, Elisabetta Magistretti, Alberto Pecci e Angela Gamba sono stati fotografati all’ingresso dell’assemblea di Mediobanca, che si è tenuta il 28 ottobre a Milano; insieme a Maurizio Carfagna, Maurizio Costa, Massimo Tononi, Gabriele Villa e Alberto Lupoi, compongono il consiglio d’amministrazione nominato dai soci, che sarà in carica per il triennio 2018-2020.
L’assemblea annuale, che ha approvato il bilancio dell’esercizio 2016-2017 e la distribuzione del dividendo, ha battezzato la nuova governance, che vede un Cda fissato in 15 componenti e una maggiore presenza di amministratori indipendenti. In particolare, il nuovo cda di Mediobanca ha nominato Pagliaro presidente, Comneno e Pecci vice presidenti, Nagel amministratore delegato e Massimo Bertolini segretario del consiglio. Il consigliere Vinci mantiene la carica di direttore generale.
Al proprio interno figurano i seguenti comitati: comitato esecutivo, composto da: Nagel (presidente), Vinci, Comneno e Villa; comitato rischi, che svolge anche la funzione di comitato parti correlate, composto dai consiglieri indipendenti: Magistretti (presidente), Carfagna, Gamba, Hortefeux e Tononi; comitato nomine, composto da: Costa (presidente), Bolloré, Lupoi, Magistretti e Pagliaro; comitato remunerazioni, composto da: Carfagna (presidente), Alierta, Hortefeux, Lupoi e Pecci; comitato ex art. 18, comma 4, dello Statuto, composto da: Nagel (presidente), Vinci, Bolloré e Magistretti. L’assemblea ha inoltre nominato il collegio sindacale, approvato le politiche di remunerazione e il compenso della società di revisione.
Recentemente Mediobanca era stata al centro dell’attenzione per una sua analisi sulla società Saipem (Società anonima italiana perforazioni e montaggi) nel quadro degli accordi di quest’ultima con la società russa Rosneft per le perforazioni nel Mar Nero. Per approfondire si consiglia questo articolo di Formiche.net Ecco come Eni e Saipem non russano con Rosneft.
(Foto di Sergio Oliverio, Imagoeconomica)