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Boschi, Cantone, Delrio e Orlandi all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei conti. Le foto

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Giuseppe Pignatone
Franco Gabrielli
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Franco Gabrielli
Stefania Giannini
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Stefania Giannini
Stefania Giannini, Alessandro Pajno e Maria Elena Boschi
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Stefania Giannini, Alessandro Pajno e Maria Elena Boschi
ROSSELLA ORLANDI
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Rossella Orlandi
Stefania Giannini e Graziano Delrio
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Stefania Giannini e Graziano Delrio
Giovanni Legnini
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Giovanni Legnini
Raffaele Catone e Graziano Delrio
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Raffaele Catone e Graziano Delrio
Marianna Madia e Raffaele Cantone
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Marianna Madia e Raffaele Catone
Ignazio Visco e Raffaele Cantone
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Ignazio Visco e Raffaele Catone
MARTINO COLELLA
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Martino Colella
Raffaele Squitieri
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Raffaele Squitieri
Raffaele Squitieri
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Raffaele Squitieri
Raffaele Squitieri
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Raffaele Squitieri
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Raffaele Squitieri
Martino Colella
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Martino Colella
Sergio Mattarella e
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Sergio Mattarella e Raffaele Squitieri
Tullio Del Sette
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Tullio Del Sette
Franco Gabrielli
Stefania Giannini
Stefania Giannini, Alessandro Pajno e Maria Elena Boschi
ROSSELLA ORLANDI
Stefania Giannini e Graziano Delrio
Giovanni Legnini
Raffaele Catone e Graziano Delrio
Marianna Madia e Raffaele Cantone
Ignazio Visco e Raffaele Cantone
MARTINO COLELLA
Raffaele Squitieri
Raffaele Squitieri
Raffaele Squitieri
Martino Colella
Sergio Mattarella e
Tullio Del Sette

La spending review finora è stata un “parziale insuccesso”, con l’effetto di ridurre i servizi ai cittadini. È il monito del presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2016. “Il contributo al contenimento della spesa – ha detto Squitieri – non è più solo riconducibile a effettivi interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e servizi, quanto piuttosto a operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività”.

“Dai tagli operati – ha sottolineato il presidente – è derivato un progressivo offuscamento delle caratteristiche dei servizi che il cittadino può e deve aspettarsi dall’intervento pubblico cui è chiamato a contribuire”.

La Corte dei conti, ha sottolineato il presidente, “è dell’avviso che il parziale insuccesso, o comunque le difficoltà incontrate dagli interventi di ‘revisione della spesa’, siano anche imputabili a una non ottimale costruzione di basi conoscitive sui contenuti, sui meccanismi regolatori e sui vincoli che catatterizzano le diverse categorie di spesa oggetto dei propositi di taglio”.

“Per le regioni – ha aggiunto Squitieri – al netto di quanto destinato alla spesa sanitaria, si evidenzia come il progressivo taglio delle risorse disponibili si sia tradotto in una modifica del rilievo delle funzioni svolte, con caratteristiche diverse tra regioni, e come ciò stia progressivamente portando a delineare particolari modelli territoriali e diversità di accesso dei cittadini ai servizi”.

(Testo: Askanews)

(Foto: Imagoeconomica/Stefano Carofei)



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