Si è tenuta ieri a Roma la premiazione per il progetto “Legalità e Merito”, nato da un’idea di Paola Severino e promosso dall’Università Luiss Guido Carli. Il progetto è un’opportunità per mettere le nuove generazioni a confronto su temi quali la cittadinanza attiva, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, il contrasto alla violenza di genere, i rischi posti dalle nuove tecnologie e la tutela della privacy e ha visto la firma di una serie di protocolli d’intesa tra l’Università e ministeri e istituzioni dell’antimafia, presenti con i propri massimi rappresentanti intervenuti all’ateneo a Roma per la premiazione della VII edizione del progetto.
I giovani coinvolti provengono da 24 istituti tra scuole superiori, istituti penali per i minorenni, uffici di servizio sociale per i minorenni e una comunità ministeriale. “Ho sincera ammirazione per il lavoro che è stato fatto anche quest’anno. I pubblici ministeri di regola svolgono azioni distruttive, cioè distruggono e recidono i legami che si considerano gravemente intaccati da logiche negative come corruzione o dalle organizzazioni criminali, la vostra azione è di ricostruzione. E se c’è un limite della giustizia, è quello che sovente all’azione di recisione di quei legami contaminati e contaminanti non segue immediatamente un’azione di rigenerazione dei rapporti sociali e umani”, ha detto il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo rivolgendosi ai ragazzi.
“In una società democratica non esistono i diritti assoluti, ma non dobbiamo sopravvalutare il valore della legge – ha poi aggiunto nel suo intervento il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli – I comportamenti a volte possono anche valere di più della stretta visione normativa, per quanto essa sia fondamentale”. Per il presidente dell’Anac Giuseppe Busia “la legalità si tutela attraverso lo studio e la formazione, soprattutto per comprenderne il valore”. E il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Teo Luzi, ha aggiunto: “Il tema della legalità e della cultura della legalità è importantissimo perchè la società sta perdendo dei riferimenti. Sicuramente la famiglia non rappresenta più quella camera di compensazione di correzione dei comportamenti dei giovani. Quindi la costruzione della cultura della legalità per qualsiasi meccanismo è importante ed è una forma di dovere civico”. Durante la cerimonia è stato proiettato anche un video del ministro della Giustizia Carlo Nordio: “La cosa più indispensabile per il rispetto delle regole è la consapevolezza del rispetto altrui. Rispettare gli altri significa vedere negli altri il riflesso di noi stessi”, ha detto il Guardasigilli.
Ecco le foto di Umberto Pizzi.
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