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Franceschini, Guerini, Pignatone e Toschi al Senato per “Il caso Moro non è chiuso”. Foto di Pizzi

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Giuseppe Pignatone, Dario Franceschini
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Giuseppe Pignatone, Dario Franceschini
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Luigi Marattin, Valeria Fedeli
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Dario Franceschini
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Giuseppe Pignatone
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Valeria Fedeli
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Valeria Fedeli
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Paola Binetti
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Giorgio Toschi
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Giorgio Toschi
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Valeria Fedeli, giorgio Toschi
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Lorenzo Guerini, Dario Franceschini
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Lorenzo Guerini, Dario Franceschini
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Lorenzo Guerini, Dario Franceschini
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Lorenzo Guerini, Valeria Fedeli
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Lorenzo Guerini, Giorgio Toschi
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Lorenzo Guerini, Giorgio Toschi
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Lorenzo Guerini, Giorgio Toschi
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Lorenzo Guerini, Giorgio Toschi
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Giorgio Toschi
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Giorgio Toschi
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Giorgio Toschi
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Dario Franceschini
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Valter Mainetti, Maria Antonietta Calabrò
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Valter Mainetti, Maria Antonietta Calabrò
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Valter Mainetti, Maria Antonietta Calabrò
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Giuseppe Pignatone
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Giuseppe Pignatone
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Giuseppe Fioroni
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Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Paola Binetti, Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Paola Binetti, Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Paola Binetti, Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Giuseppe Pignatone, Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Maria Elisabetta Alberti Casellati, Lorenzo Guerini
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Maria Elisabetta Alberti Casellati, Lorenzo Guerini
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Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Ettore Rosato, Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Ettore Rosato, Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Ettore Rosato, Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Ettore Rosato, Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Maria Elisabetta Alberti Casellati
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Lorenzo Guerini, Eugenio Gaudio
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Lorenzo Guerini, Eugenio Gaudio

“Non se ne può più, ogni 16 marzo e ogni 9 maggio, di vedere i racconti come se fossimo rimasti con l’orologio della storia al 1980 con l’aggravante di dover sopportare che i criminali che hanno ammazzato Moro senza pietà, dopo 40 anni, facciano le star, ci dicano la loro versione e non sentano il dovere morale di dire chi l’ha ammazzato e come l’ha ammazzato. Non basta il perdono e se non sentono il bisogno di dire la verità su quello che è successo, smettano di andare in tv e chi li invita smetta di invitarli perché è troppo”. Con queste parole Giuseppe Fioroni, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro nella passata legislatura, ha concluso il suo intervento durante la presentazione del libro “Moro, il caso non è chiuso. La verità non detta” (Edizioni Lindau) sritto a quattro mani con la giornalista Maria Antonietta Calabrò e presentato ieri nella sala Koch del Senato della Repubblica.

Per Calabrò, il sequestro e l’omicidio di Moro “sono stati una vicenda che ha cambiato il corso della storia italiana”, un “delitto che si inserisce dentro una logica del dopoguerra”. Nei giorni del sequestro – ha ricordato – “la linea ufficiale era quella della fermezza, ma varie trattative sono state fatte”. “Nel libro ci sono le prove – per esempio della ‘trattiva vaticana’ andata avanti fino al 9 maggio – ma nessuna di questa è andata in porto ed è risultato impossibile fare uscire Moro vivo” dal covo. Il volume “non è un libro di dietrologia”, ha assicurato Calabrò, che si è detta impressionata dall’“estrema solitudine di Paolo VI, che ha tentato con un trattativa fino alla fine” di salvare Moro: “ha fatto di tutto”.

Presente anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, intervenuta all’apertura della presentazione, mentre tra i banchi in ascolto sono stati intercettati da Umberto Pizzi l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, Giorgio Toschi, comandante generale della Guardia di Finanza e tanti altri ancora.

Ecco tutte le foto di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


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