Carlo Bonomi e Gianfelice Rocca
Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
Carlo Bonomi
Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
Ernesto Mauri e Carlo Bonomi
Carlo Bonomi
Carlo Calenda e Carlo Bonomi
Carlo Calenda, Vincenzo Boccia e Carlo Bonomi
Carlo Bonomi e Carlo Calenda
Carlo Bonomi
Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
Ieri l’assemblea generale di Assolombarda, riunita in seduta privata, ha eletto Carlo Bonomi presidente per il quadriennio 2017-2021. Su 685 votanti, i voti favorevoli sono stati 683, un solo voto contrario e un astenuto. Confermata anche la squadra di presidenza proposta da Bonomi nel Consiglio Generale tenutosi lo scorso 9 maggio. Nel team 14 uomini e due sole donne.
L’assemblea è proseguita, poi, in seduta pubblica presso il Teatro alla Scala. Dopo i saluti del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, Bonomi ha tenuto la sua relazione alla presenza di numerosi esponenti del mondo economico, produttivo e politico milanese e italiano.
All’evento è intervenuto Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico, mentre le conclusioni sono stata affidate a Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria.
“Non abbiamo bisogno di elezioni anticipate se mettono da parte le ragioni dell’economia, né di una legge elettorale proporzionale che impedisca ai cittadini di scegliere coalizioni e programmi. Altrimenti, la sfiducia vince e il populismo cresce”, ha dichiarato il neo presidente di Assolombarda nella sua relazione all’assemblea generale dell’associazione tenutasi al Teatro alla Scala.
“Occorre battersi per una capacità di confronto nel dibattito pubblico ispirata a sobrietà – ha proseguito – Basta delegittimazioni reciproche in politica, che consegnano il Paese a nuovi rischi d’ingovernabilità: esprimiamo gratitudine al Presidente della Repubblica Mattarella e al presidente del Consiglio Gentiloni per il compito che sta svolgendo”.
La vittoria di Macron, ha sottolineato ancora Bonomi, “prova che populismo e protezionismo non sono destinati a vincere. Troppe parti politiche in Italia strizzano l’occhio a spinte isolazionistiche e crisi dell’euro: cosi diventiamo tutti più fragili. Ci batteremo – ha concluso il presidente di Assolombarda – perché l’Italia tenga dritta la barra sulla via dell’Europa”.
