Il Comitato di analisi strategica antiterrorismo compie 20 anni. Per celebrare la ricorrenza del tavolo che mette insieme forze di polizia ed intelligence per valutare le informazioni sulle minacce terroristiche è stato organizzato un convegno presso la Scuola superiore di polizia alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo in un dialogo moderato dal direttore di Repubblica Maurizio Molinari, preceduto dal dibattito tra Manuel Navarrete Paniagua e del direttore del Centro europeo antiterrorismo (Ectc), Anna Sjoberg, moderati dalla direttrice di Formiche Flavia Giacobbe, alla presenza del capo della Polizia Vittorio Pisani.
Il Casa, ha ricordato Diego Parente, direttore centrale della Polizia di prevenzione e presidente dell’organismo, “è stato istituito con un decreto dell’allora ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu. È stata un’idea lungimirante. Il Comitato costituisce uno dei principali asset di condivisione di informazioni sul terrorismo. È anche un laboratorio di best practices. Nelle riunioni – ha proseguito – vengono analizzati i vari scenari, dal Medio Oriente al conflitto russo-ucraino. Si monitora la narrativa dei principali brand del terrorismo, che è il principale fattore di innesco dell’attivazione violenta. Grazie a questa composizione di law enforcement più intelligence, il Casa è il luogo ideale per valutare i fattori di rischio oggettivi”. Nel Comitato ci sono diversi gruppi di lavoro ad hoc. C’è ad esempio l’apporto della polizia penitenziaria al gruppo sui detenuti a rischio radicalizzazione, c’è il tavolo sui foreign fighters che ha consentito di monitorare gli spostamenti dei combattenti che in qualche modo hanno avuto a che fare con l’Italia; quello sulla destra suprematista ed anche un tavolo per analizzare le principali minacce al G7. Da parte sua Sjoberg ha detto che il Casa “è un modello per noi. Il confronto tra forze di polizia ed intelligence consente di unire i punti per fare dell’Europa un posto più sicuro”.
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