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Catherine Colonna, nominata ministro degli Esteri francese, nelle foto di Pizzi

Catherine Colonna è stata nominata ministro degli Esteri nel neonato governo di Élisabeth Borne. Nata a Tours il 16 aprile 1956, figlia di un contadino di origini corse, si è laureata in giurisprudenza a Tours e si è diplomata all’Istituto di studi politici di Parigi, prima di entrare all’École nationale d’administration nel 1981. Nel 1983 entra in carriera diplomatica.

Lavora all’ambasciata francese a Washington, poi è consulente del ministro Maurice Faure nel governo Mitterrand, e diventa uno dei portavoce del Quai d’Orsay nel 1990. Alain Juppé e il suo capo dello staff Dominique de Villepin nel 1993 la promuovono vice portavoce. Nel maggio 1995, Jacques Chirac la scelse come portavoce all’Eliseo, ruolo che manterrà per oltre nove anni.

Dopo il referendum sull’Europa e in occasione del cambio di governo, nel 2005 viene nominata Ministro delegato per gli affari europei del governo di Dominique de Villepin, per due anni fino al 15 maggio 2007.

Nel 2008 diventa Ambasciatrice di Francia presso l’UNESCO. Nel dicembre 2010 entra nella società internazionale di comunicazione finanziaria Brunswick, come “managing partner” dell’ufficio di Parigi.

Dal maggio 2008 è membro del consiglio di amministrazione di Fondation Chirac, avviata dall’ex Presidente della Repubblica. È stata anche vicepresidente del Consiglio franco-britannico (2009-2014), presidente del consiglio di amministrazione del Centro internazionale di studi sull’istruzione (CIEP) dal 2008 al 2011 e presidente del consiglio dell’École du Louvre dal 2010 al 2014.

Ha aderito al Consiglio di Sorveglianza del gruppo BPCE da aprile a luglio del 2014, pur mantenendo le sue funzioni amministrative alla Brunswick, prima di essere nominata ambasciatrice di Francia in Italia dal settembre 2014 al 2017.

Appena nominata, disse a “Repubblica”: “Credo non ci siano Paesi più vicini della Francia e dell’Italia. Storia, geografia, lingua. Ma ciò che conta di più è la strada che dobbiamo ancora fare insieme. Non dobbiamo consentire che i nostri Paesi e l’Europa vengano spazzati via dalla storia. L’Unione non è più compresa dai popoli, soprattutto perché le risposte date alla crisi economica non sono state sufficienti. La soluzione? Più cooperazione e più riforme. Vogliamo lavorare con l’Italia sulle sfide del futuro”.

Prima di entrare nel governo Beaune ricopriva il ruolo di rappresentante permanente della Francia presso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).



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