Tutto è cominciato con i famosi 80 euro del governo Renzi, poi è stata una spirale, fino al Superbonus, passando per il reddito di cittadinanza. Ha avuto senso tutto questo? Elargire aiuti, lavorare di sgravi, distribuire mance, riscrivere parte della riscossione fiscale, ha fatto il bene dell’economia e il male delle finanze pubbliche, stressate da un debito di 2.800 miliardi? E non è che poi, per aiutare questa o quella categoria magari anche per calcolo elettorale e dimenticandosi troppo presto che tali interventi sono stati presentati sempre e in ogni caso come privi di costi, come se il debito pubblico non fosse anche il debito degli italiani, si è finito per mettere una nuova ipoteca sulle giovani generazioni?
Tutte queste domande se le è poste l’economista Veronica De Romanis, nelle quasi 170 pagine del suo ultimo saggio Il pasto gratis. Dieci anni di spesa pubblica senza costi (apparenti), edito da Mondadori e presentato al Maxxi alla presenza di Federico Freni, sottosegretario al ministero dell’Economia, Paolo Mieli giornalista, Luigi Marattin deputato, Flavia Perina giornalista e Alessandro Giuli, presidente del Maxxi. In platea una folta pattuglia di economisti, ex ministri e giornalisti. Immancabile l’obiettivo di Umberto Pizzi.
(Foto di Umberto Pizzi – Riproduzione riservata)