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Chi c’era alla giornata conclusiva della Leopolda 2017. Le foto

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Graziano Delrio, Giuliano Poletti
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Marco Agnoletti
Federica De Angeli
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Federica De Angeli
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Federica De Angeli
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Federica De Angeli
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Dario Nardella
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Debora Serracchiani
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Graziano Delrio
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Giorgio Gori
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Giorgio Gori
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Valeria Fedeli
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Giorgio Gori
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Giorgio Gori
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Matteo Renzi
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Dario Nardella
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Graziano Delrio
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Teresa Bellanova
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Graziano Delrio
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Graziano Delrio
Federica De Angeli
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“Ontologicamente”: il Pd è “ontologicamente diverso da loro”, “dal Movimento cinque stelle e dal centrodestra”, e pronto a “lottare”. I due competitors sono stati “sgamati”: “Oggi si è capito che su Internet M5s e Lega escono con gli stessi codici, una cosa enorme, utilizzano le stesse infrastrutture della rete”, “vi abbiamo sgamato amici dell’opposizione”. Matteo Renzi chiude la tre giorni della Leopolda a Firenze guardando già alla campagna elettorale.

“Brucia” ancora la debacle al referendum costituzionale del 4 dicembre dell’anno scorso, è stato “un fallimento e una sconfitta” ma “lo rifarei” perchè era nell’interesse del Paese.

Il Pd c’è, “nonostante un anno difficile” e “tutto quello che ci hanno fatto nell’ultimo anno siamo ancora qui e siamo più forti” dice il segretario davanti una platea che segna il tutto esaurito in una edizione bollata da qualcuno come “in tono minore” o con pochi “vip”. Ma quello che conta, sottolinea chiaramente anche il ministro Graziano Delrio, sono le “persone comuni, sono loro i veri vip” e grazie a loro “la vittoria è vicina e possibile”.

Sulle fake news nessuna “nuova legge” e nessuna “censura”, assicura Renzi ma “ogni 15 giorni il Pd presenterà un rapporto su tutte le schifezze che troviamo in Rete” e il candidato alla premiership per il Movimento cinque stelle Luigi Di Maio che invoca la vigilanza dell’Osce per garantire la regolarità del voto “dovrebbe fare una telefonata anche alla Casaleggio” visto che “i suoi amici continuano a postare schifezze”. “Noi non siamo interessati a chiudere nulla, a fare leggi o a censurare, ma tutto questo deve servire a educare per essere responsabili”, precisa Renzi.

Ora però, invoca, “mettiamoci nella modalità campagna elettorale” e “smettiamola di litigare da mattina a sera”, “dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo”. “Basta litigare e basta con il congresso permanente” dice Renzi, alzando la voce tra gli applausi del popolo della Leopolda. La coalizione? Renzi non nomina mai i big di Mdp, si limita a osservare con una battuta che “la sinistra cambia nemici ogni anno, io sono fuori categoria ma noi non abbiamo nemici”.

Che l’accordo con gli ex Pd si faccia o meno Renzi declama che tutti gli alleati avranno “pari dignità” ma chi non ci sta avrà “rispetto” e non “rancore”. La rivalità tra Boschi e Lotti di cui scrivono i giornali? “Conoscendoli è impossibile”, sono solo “polemicucce”.

Dopo le elezioni il primo gruppo parlamentare sarà quello del Pd, per il resto “ci sarà un grande testa a testa tra Di Maio e Berlusconi per chi arriverà secondo e terzo alle prossime elezioni”, dice Renzi.

In vista della campagna elettorale Renzi rilancia su tre punti: “gli 80 euro non vanno aboliti ma vanno estesi alle famiglie che hanno figli”, una legge per rendere il servizio civile obbligatorio e l’obiettivo di creare “un altro milione di posti di lavoro”. Per il resto “chi fa politica prima di preoccuparsi delle candidature e della legge elettorale deve avere come motto, il ‘voglio più vita’”, citazione cult di Blade Runner 1, perchè “noi non rincorriamo collegi e candidature”.

(Foto: Imagoeconomica)
(Testo: Askanews)

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