Per celebrare i vent’anni dalla sua riapertura, la Galleria Borghese a Roma ha dedicato una mostra a Gian Lorenzo Bernini allestita dall’1 novembre fino al 4 febbraio 2018.
La mostra, curata da Andrea Bacchi e Anna Coliva, è suddivisa in otto sezioni tematiche: L’apprendistato con Pietro; La giovinezza e la nascita di un genere: i putti; I gruppi borghesiani; Il restauro dell’antico; I busti; La pittura; Bernini e Luigi XIV; Il mestiere di scultore: i bozzetti. Si tratta di un percorso con 80 opere esposte tra sculture, dipinti e bozzetti. 71 di questi capolavori sono provenienti dal Louvre di Parigi, altri dal Metropolitan Museum di New York e dalla National Gallery di Londra. Le opere esposte si uniscono alle 9 opere del Bernini custodite in Galleria.
Per gli organizzzatori la Villa, che contiene il nucleo più importante di marmi berniniani, “è la sede ideale per considerare l’insieme della produzione dell’artista e gli articolati problemi ad essa connessi”.
“Il tema conduttore della mostra – si legge nel comunicato ufficiale – è la Galleria Borghese quale scena privilegiata della scultura di Gian Lorenzo Bernini: il cardinale Scipione, suo primo committente, lo volle autore di gruppi marmorei autonomi, per dare “figura di immaginazione” allo spazio di ogni stanza; il successivo committente, papa Urbano VIII Barberini, lo volle scultore integrato in una costruzione globale dello spazio, che fosse architettura ma al contempo comprendesse dentro di sé luce, colore, figurazione, illusioni dimensionali e proporzionali”.
La mostra è stata realizzata con il contributo della casa di moda Fendi, partner istituzionale per i prossimi tre anni. Si legge su Repubblica che Fendi in veste di mecenate, “ha speso per il solo trasporto 500mila euro e altri 150mila per i premi assicurati”.
(Foto Umberto Pizzi. Tutti i diritti riservati)