Silvia Rovere, nata a Caraglio (Cuneo), è stata designata presidente di Poste Italiane. Laureata alla Facoltà di Economia di Torino, da oltre vent’anni lavora nel private equity e nella finanza immobiliare. È stata eletta due volte presidente di Assoimmobiliare, l’associazione di Confindustria che riunisce gli operatori e gli investitori istituzionali del real estate attivi in Italia, come ad esempio Sgr immobiliari, Siiq, fondi immobiliari, primari istituti bancari, compagnie assicurative, i più importanti developer italiani e internazionali, le società pubbliche che gestiscono grandi patrimoni immobiliari, le società dei servizi immobiliari, della consulenza, dei servizi legali. Da quando è presidente, ha raddoppiato il numero degli iscritti. Nel 2020 ha fondato Sensible Capital S.r.l.
Dal 2003 al 2005 è stata CFO di Patrimonio dello Stato (Mef), con responsabilità sul programma dei fondi immobiliari pubblici e sugli strumenti di valorizzazione e privatizzazione del patrimonio dello Stato. In seguito è stata a Londra in qualità di Head of Business Development del Gruppo Aedes e dal 2009 al 2013 è stata DG di Ream Sgr, dove ha portato a termine con successo prima la fase di turnaround e poi il piano triennale di crescita. Ha, inoltre ricoperto la carica di ad di Morgan Stanley Sgr. Silvia Rovere ha contribuito allo sviluppo della finanza socialmente responsabile avendo costituito e gestito due dei primi fondi di social housing in Italia.
Accanto all’attività professionale ha svolto attività accademica e di ricerca per il Dipartimento di Economia Politica e il Dipartimento di Diritto Commerciale della Facoltà di Economia di Torino, il Centro L. Einaudi di Torino e il Master di Finanza Immobiliare della Sda Bocconi. È Fellow member di Rics, membro del Comitato Esecutivo di Uli Italia e del Comitato Direttivo di Fondazione Res Publica.
Al “Corriere Torino” nel 2020 si raccontava così, poco prima di compiere 50 anni:
«Sono nata in casa, a Caraglio era una consuetudine. La mia terra è fondamentale per me. Sono stata molto fortunata: sono cresciuta in un posto bellissimo, in una famiglia unita, contornata da donne che hanno sempre lavorato, avevano una pasticceria e una gastronomia. Da mia nonna in avanti sono state tutte imprenditrici, mi porto dietro dei valori che sono intrinsecamente legati al lavoro». È sempre stata molto determinata: «E competitiva. Sono la primogenita e non mi sono mai posta limiti. Nello studio, ero tra le migliori al mio liceo classico di Cuneo, ma anche nello sport. Mio padre era alpinista e anche mia mamma era un’atleta. Sono stata nell’agonistica di sci e di tennis. Sulle sfide sono sempre stata molto focalizzata, ho fatto le scuole dove sono nata, il liceo nel capoluogo, a Torino, ebbi un dubbio sulla scelta dell’università. Avrei voluto studiare tutto, da medicina ad architettura. Ascoltai chi mi consigliò Economia e Commercio proprio perché conteneva tante materie diverse, dalla statistica alle scienze sociali».
Tra i suoi mentori annovera Domenico Siniscalco, Mario Deaglio, Elsa Fornero, Franco Reviglio, Gian Maria Gros-Pietro.