È andato in scena al Teatro Parioli il processo a Erasmo da Rotterdam, filosofo dal pensiero rivoluzionario che ha posto le basi per un Europa unita e libera. E a 500 anni di distanza dalla sua opera Erasmo da Rotterdam, impersonato dall’imprenditore e manager Chicco Testa, è stato portato a giudizio per aver suggerito la follia della libertà di pensiero.
A difendere l’imputato Erasmo/Chicco Testa, l’avvocato Anna Maria Bernardini De Pace, mentre l’accusa è stata impersonata dal pubblico ministero Luca Palamara. A presiedere la Corte, poi, il deputato Stefano Dambruoso. Due testimoni hanno portato la loro esperienza e opinione: Erminia Mazzoni, avvocato e parlamentare europeo, e la giornalista Cecilia Carpio.
Gli spettacoli “Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia” sono stati ideati e scritti da Elisa Greco che, per il secondo anno, li porta in scena ripercorrendo strade della Storia che portano dritte all’attualità. La lotta di Erasmo contro i dogmi della Chiesa, contro il potere prestabilito e la compravendita di indulgenze (e quindi la conseguente corruzione) fino ad arrivare alla lotta al fanatismo religioso che pervadeva l’Europa, ha dato modo ai protagonisti sul palco – attori a braccio di arringhe preparate personalmente, ma mai provate tutti assieme – di confrontarsi su temi più attuali che mai.
Cosa era per Erasmo la “follia” e a quale scopo la sua esaltazione? Queste alcune domande del pubblico ministero Palamara, interessato a capire il perché dell’agire di Erasmo da Rotterdam. La follia intesa come libertà di pensare a un mondo diverso da quello in cui si vive, che propone alternative forse incredibili, ma non per questo irrealizzabili, la risposta dell’Erasmo Chicco Testa, pronto a ricostruire le origini del suo pensiero anche dopo 500 anni di storia sul groppone.
E la difesa di Anna Maria Bernardini De Pace ha sottolineato la natura non violenta del pensiero di Erasmo, come si legge nei suoi scritti “dolce è la guerra per chi non l’ha provata”, che ben ne rappresenta la visione anti bellica.
Così, alla fine del processo, Erasmo non viene solo assolto dal pubblico in sala, ma ancor prima che la giuria popolare si possa pronunciare è il PM Palamara a chiederne il proscioglimento, non riscontrando alcun fine violento nel suo operato. (Simona Sotgiu)
Ecco le foto di scena firmate Umberto Pizzi, in attesa dei prossimi processi al Teatro Parioli.