È nato nove secoli fa l’Ordine dei cavalieri di Malta, con il motto “tuitio fidei et obsequium pauperum”: difesa della fede e aiuto ai poveri. Dal buco della serratura del portone di Villa Magistrale all’Aventino, sede storica dell’Ordine, si osserva il cupolone di San Pietro. “Una vicinanza prospettica stupefacente, non solo simbolica, tra cavalieri e Vaticano”, ha raccontato Andrea Mainardi in un articolo pubblicato su Formiche.net.
Ma l’Ordine non è solo colorato folklore medievale nelle cerimonie ufficiali. Si tratta, infatti, di “un ente sovrano con un seggio all’Onu e proprie ambasciate in un centinaio di Stati, da cui si tirano le fila di rapporti diplomatici di appoggio alla Santa Sede – spiega Mainardi -. Può contare su un patrimonio finanziario rilevante. Sotto la sua bandiera con croce bianca ad otto punte come le Beatitudini, gestisce ospedali e centri di assistenza, anche grazie al lavoro di oltre 80mila volontari”.
Questa eredità religiosa, caritatevole ed economica è ora in subbuglio a causa della cacciata, da parte del gran maestro, l’inglese Matthew Festing, del suo cancelliere, Albrecht von Boeselager. Festing ha accusato Boeselager di essersi reso responsabile di “una situazione estremamente grave e insostenibile”, gli ha chiesto due volte le dimissioni, ricevendone altrettanti Nein (continua a leggere l’articolo…).
Ecco, allora una selezione di foto di archivio firmate Uberto Pizzi dei cavalieri dell’Ordine di Malta.