Invitato a una finta riunione della Direzione di +Europa nel giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, venerdì scorso lo storico dirigente e parlamentare radicale, che di +Europa è stato il primo presidente, ha trovato ad accoglierlo nel salone di Via Santa Caterina da Siena a Roma, in una riuscitissima festa a sorpresa, una cinquantina di vecchi e nuovi compagni: Emma Bonino, Francesco Rutelli, Roberto Cicciomessere, Franco Corleone, Massimo Teodori, Peppino Calderisi, Rosa Filippini, Laura Radiconcini, Maria Leonia Taranta, Antonio Stango, Mirella Parachini, Francesca Capuzzo, Silvja Manzi, Igor Boni, Riccardo Magi, Carmelo Palma, Piercamillo Falasca, Carla Taibi, Simona Viola, Marco Valerio Lo Prete e Giordano Masini, mischiati a decine di militanti radicali storici e di giovani e giovanissimi “piueuropeisti”, con il segretario Benedetto Della Vedova a fare gli onori di casa.
Sono stati costretti a casa per ragioni di salute Lorenzo Strik Lievers, Angiolo Bandinelli e Paolo Vigevano, che con Spadaccia sono oggi anagraficamente i decani del (chiamiamolo così) “collegio cardinalizio” radicale e sono stati tra gli organizzatori della festa a sorpresa. Decisiva per la riuscita della sorpresa è stata la complicità della moglie, Marina che ha finto di uscire con gli amici e si è poi trovata con loro in prima fila a cantare “Tanti auguri a te”, quando l’ex senatore e segretario radicale ha fatto il suo ingresso nella sede di +Europa.
Emma Bonino, in un clima festoso e commosso, ha ricordato quanto Spadaccia abbia contribuito a “svezzare ed educare” politicamente lei, Adelaide Aglietta e molte delle altre leve della storia radicale, con “una tenerezza e una intransigenza” che ha fatto parte dell’apprendistato dei dirigenti usciti dalla fucina di Via di Torre Argentina. Spadaccia ha ringraziato tutti parlando della politica futura, più che di quella passata, non tacendo, con amarezza, delle divisioni che hanno segnato la famiglia radicale dopo la morte di Marco Pannella e ribadendo un impegno che lo ha visto ancora pochi mesi fa partecipare intensamente alla campagna elettorale di +Europa per le elezioni regionali in Emilia Romagna.
Al taglio della torta hanno tutti brindato con un brut dal nome inconfondibile – Radicale – fatto arrivare a Roma per completare la festa di quello che, come dice qualcuno, sta alla storia radicale ed europeista come Giorgio Napolitano sta a quella della sinistra italiana.