“Nessuno si salva da solo. C’è tanto bisogno di questa luce nell’oscurità delle pandemie che minacciano la vita, impietose come sempre il male. Quanto è prezioso in un mondo così frammentato, etnico, che cerca sicurezza nei muri e nei confini un mosaico come il nostro, che include, che sa raffigurare in tanti modi l’umanità amata da Dio”.
Con queste parole l’arcivescovo di Bologna, cardinal Matteo Zuppi, ha parlato durante l’omelia dei 53 anni compiuti dalla Comunità di Sant’Egidio. La celebrazione si è svolta – con le misure di sicurezza anti-Covid – nella basilica di Santa Maria in Trastevere, ed è stata seguita online.
Presenti molti immigrati, oggi integrati, grazie all’impegno della Comunità di Sant’Egidio con i corridoi umanitari, considerati modello sostenibile in Italia e in Europa. “La gratuità suggerisce gratuità – ha proseguito Zuppi -. Nella pandemia lo abbiamo visto con chiarezza. La comunità ha sempre affrontato le pandemie, non ha creduto di essere sana e ha cercato di curare un mondo malato. Non si è chiusa in un mondo psicologico o nelle agitazioni del benessere, non ha guardato per condannare e non si è accontentata di ammonire con principi ma senza coinvolgere nel cammino”.
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