Quando l’auto corazzata del n.1 della Russia varca il cancello di palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte è lì attenderlo al centro del cortile d’onore. Vladimir Putin arriva dal Quirinale in un centro storico romano privo di circolazione autostradale e pedonale. Effetto surreale subito annullato dalle finestre del cortile di palazzo Chigi pavesate a festa con il Tricolore e la bandiera russa.
A terra, agli angoli, la formazione simbolica classica, che prevede anche il vessillo europeo. Stretta di mano iniziale e condoglianze del premier a Putin per la tragedia del sottomarino russo. E il presidente infatti ha un sorriso, un po’ tirato, visto anche il numero di vittime causato dall’incidente (che per qualche ora è sembrato mettere in forse una visita programmata da tempo) e indossa non a caso un vestito grigio scuro, cravatta in tinta, con camicia bianca. Niente inni nazionali, a palazzo Chigi, in segno di rispetto. Conte appare disinvolto come padrone di casa, accompagna Putin lungo il picchetto d’onore, al quale si inchina, poi si voltano, salutano televisioni, fotografi e giornalisti, prima di salire negli uffici del premier.
(Foto Imagoeconomica – riproduzione riservata)