Skip to main content

Conte, Carta, Guerini, Parente e Vecchione alla Relazione annuale sulla sicurezza. Le foto

1 / 63
Giuseppe Conte
2 / 63
Mario Parente e Gennaro Vecchione
3 / 63
Mario Parente e Gennaro Vecchione
4 / 63
Mario Parente e Gennaro Vecchione
5 / 63
Gennaro Vecchione e Mario Parente
6 / 63
Mario Parente
7 / 63
Luciano Carta, Giuseppe Conte, Gennaro Vecchione e Mario Parente
8 / 63
Luciano Carta e Giuseppe Conte
9 / 63
Luciano Carta e Giuseppe Conte
10 / 63
Mario Parente
11 / 63
Luciano Carta e Giuseppe Conte, Gennaro Vecchione e Mario Parente
12 / 63
Giuseppe Conte, Gennaro Vecchione e Mario Parente
13 / 63
Giuseppe Conte, Gennaro Vecchione
14 / 63
Luciano Carta, Giuseppe Conte, Gennaro Vecchione e Mario Parente
16 / 63
Gennaro Vecchione e Mario Parente
17 / 63
Luciano Carta, Giuseppe Conte, Gennaro Vecchione e Mario Parente
18 / 63
Gennaro Vecchione
20 / 63
Luciano Carta, Giuseppe Conte, Gennaro Vecchione e Mario Parente
21 / 63
Luciano Carta, Giuseppe Conte, Gennaro Vecchione e Mario Parente
22 / 63
Elisabetta Trenta, Alfonso Bonafede e Vincenzo Spadafora
23 / 63
Elisabetta Trenta, Alfonso Bonafede e Vincenzo Spadafora
24 / 63
Giuseppe Conte
25 / 63
Luciano Carta
26 / 63
Luciano Carta, Giuseppe Conte, Lorenzo Guerini, Gennaro Vecchione e Mario Parente
27 / 63
Luciano Carta, Giuseppe Conte, Lorenzo Guerini, Gennaro Vecchione e Mario Parente
28 / 63
Luciano Carta, Giuseppe Conte, Lorenzo Guerini, Gennaro Vecchione e Mario Parente
29 / 63
Giuseppe Conte, Lorenzo Guerini
30 / 63
Giuseppe Conte
31 / 63
Giuseppe Conte e Alfonso Bonafede
32 / 63
Lorenzo Guerini
33 / 63
Alfonso Bonafede
34 / 63
Alfonso Bonafede
35 / 63
Giuseppe Conte
36 / 63
Giuseppe Conte
37 / 63
Giuseppe Conte
38 / 63
Giuseppe Conte
39 / 63
Giuseppe Conte
40 / 63
Giuseppe Conte
41 / 63
Giuseppe Conte
42 / 63
Rocco Casalino
63 / 63
Giuseppe Conte e Lorenzo Guerini

Il terrorismo jihadista è tutt’altro che sconfitto e in Italia “non c’è rischio zero” nonostante l’ottima prevenzione; l’immigrazione resta un problema globale anche perché in futuro ci sarà quella terrestre dall’Asia; si continua a monitorare la situazione libica e il quadrante saheliano, “presidio per la sicurezza dell’Italia”. Sono alcuni dei punti sottolineati dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (che ha mantenuto la delega all’intelligence), presentando la relazione annuale dei servizi segreti al Parlamento. Conte ha ribadito la “scelta europea e atlantica” come collocazione internazionale dell’Italia definendo inoltre il comparto intelligence uno “strumento di pace” perché, nonostante le numerosissime crisi internazionali, bisogna “abolire le soluzioni militari”. Sul tema cyber, cui la relazione destina una corposa sezione alla quale ha fatto cenno Conte, riferiamo a parte.

Della minaccia globale, anche a causa della “competizione socioeconomica mondiale”, ha parlato il generale Gennaro Vecchione, direttore del Dis, presente con i direttori dell’Aisi, Mario Parente, e dell’Aise, Luciano Carta. Vecchione, tra l’altro, ha spiegato che l’anno scorso sono state bloccate manovre speculative in danno del debito sovrano e dell’euro. In platea, con i ministri Elisabetta Trenta e Alfonso Bonafede, c’erano anche i membri del Copasir con il presidente, Lorenzo Guerini, e il vicepresidente, Adolfo Urso.

Continua a leggere qui l’articolo di Stefano Vespa

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)


×

Iscriviti alla newsletter