“Il cuore, invecchiando, diventa un cimitero di persone che se ne vanno. Io non sono per il culto dei morti, però mi piace pensare che sono persone che hanno lasciato qualcosa di vivo: le loro parole, il loro pensiero“.
Dacia Maraini ha compiuto 80 anni domenica 13 novembre. Scrittrice, poetessa, drammaturga e saggista, Maraini è considerata una delle letterate più influenti del panorama italiano e non solo. Intervistata dalla scrittrice Michela Murgia proprio in occasione del suo compleanno (qui il video completo), ha raccontato, tra i tanti aneddoti, cosa abbia significato per lei conoscere intellettuali come Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Ettore Scola, amici e compagni di una vita che ora non ci sono più. “Mi confronto spesso col ricordo, con la memoria“, ha detto Maraini, una memoria di cui, ormai, è forse l’unica testimone.
Nata a Fiesole, Firenze, dalla madre Topazia appartenente ad un’antica famiglia siciliana, gli Alliata di Salaparuta, e dal padre Fosco Maraini, per metà inglese e per metà fiorentino, etnologo e autore di numerosi libri sul Tibet e sull’Estremo Oriente. Ha vissuto in Giappone, in cui assieme alla famiglia, fu rinchiusa due anni in un campo di concentramento a causa del rifiuto, da parte dei genitori, di aderire alla Repubblica di Salò. Tornata in Italia, visse dapprima in Sicilia e poi a Roma, dove vive tutt’oggi.
Ecco una selezione di foto di archivio di Umberto Pizzi, che ritraggono la scrittrice Dacia Maraini assieme ad amici e colleghi.
(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata