“Un lavoro quasi virtuosistico di ricostruzione di tutto ciò che accadde davvero quel giorno, un libro così da cronista da diventare un libro di storia. Perché del rapimento di Moro si sa quasi tutto, e lo si sa anche grazie a ciò che ne ha scritto negli anni Bianconi. Però ogni volta c’è qualcosa che ti colpisce come se non fosse nota”. Nella recensione-intervista pubblicata sul Corriere della Sera del libro “16 marzo 1978” di Giovanni Bianconi, pubblicato per i tipi de Laterza, il giornalista Antonio Polito esalta il valore del testo e dei dettagli che raccontano quel momento storico: “la vicenda di Antonio Spiriticchio, il fioraio ambulante che si era piazzato tra via Mario Fani e via Stresa, e che la notte prima dell’agguato si è trovato le quattro ruote della macchina bucate.
Un lavoro di ricostruzione storica sulle ore che preparano alla giornata del rapimento di Aldo Moro e alla strage dei cinque uomini della scorta. Bianconi riprende e intreccia i punti di vista dei protagonisti con gli scenari della vicenda. A fine giornata la consapevolezza di essere entrati nel momento più buio della storia repubblicana.
Venerdì 29 marzo, presso la sede della Treccani a Roma, Giuliano Amato, Pier Ferdinando Casini e Massimo D’Alema hanno presentato insieme all’autore il volume “16 marzo 1978”. È intervenuto anche il giornalista del Corriere della sera, Massimo Franco.
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