La sua recente idea per il trattamento delle sofferenze bancarie ha sollevato alcune polemiche. Danièle Nouy è a capo della Vigilanza della Banca centrale europea che sorveglia sulle 120 principali entità bancarie della zona euro.
Nouy è nata a Rennes nel 1950, ha 40 anni di esperienza nella vigilanza bancaria, è sposata e ha due figlie. Ha un master in Diritto civile e amministrativo all’Università Panthéon-Assas di Parigi e una laurea in Scienze politiche e amministrazione pubblica all’Institut d’Etudes Politiques.
Il conto per le banche italiane delle misure abbozzate dalla Vigilanza Bce per il trattamento delle sofferenze bancarie potrebbe arrivare fino a 10 miliardi di euro. La stima arriva dagli analisti del centro studi di Prometeia. (Qui tutti i dettagli)
Ma ecco cosa ha deciso: la Vigilanza di Francoforte ha pubblicato un addendum alle linee guida di marzo sui non-performing loans, che chiarisce le aspettative dei supervisori in termini quantitativi sui nuovi prestiti classificati come deteriorati (sofferenze, incagli e scaduti) a partire da gennaio 2018. La Bce ha chiesto alle banche una copertura del 100% in due anni per quelli non garantiti e in sette anni per quelli garantiti. La richiesta non è vincolante ma Francoforte si aspetta che i target siano raggiunti. Eventuali scostamenti dovranno essere motivati dalle banche (leggi i dettagli nell’articolo di Francesco Ninfole).
(Foto ImagoEconomica)