“Gesù è presente in tanti nostri fratelli e sorelle che oggi patiscono sofferenze come lui: soffrono per un lavoro da schiavi, soffrono per i drammi familiari, per le malattie. Soffrono a causa delle guerre e del terrorismo, a causa degli interessi che muovono le armi e le fanno colpire. Uomini e donne ingannati, violati nella loro dignità, scartati”. A sottolinearlo è stato Papa Francesco nell’omelia della Domenica delle Palme in piazza San Pietro, davanti a circa 40mila persone.
“Gesù è in loro, in ognuno di loro, e con quel volto sfigurato, con quella voce rotta chiede di essere guardato, di essere riconosciuto, di essere amato. Non è un altro Gesù è lo stesso che è entrato in Gerusalemme tra lo sventolare di rami di palma e di ulivo” ha aggiunto Papa Francesco.
“È lo stesso – ha concluso – che è stato inchiodato alla croce ed è morto tra due malfattori. Non abbiamo altro Signore all’infuori di Lui: Gesù, umile Re di giustizia, di misericordia e di pace”.
Nella giornata di ieri in Egitto si è verificato un duplice attacco a chiese copte rivendicato dallo Stato islamico che ha insanguinato la domenica delle Palme nel Paese, con un bilancio preliminare, ma pesantissimo, di almeno 32 morti e numerosissimi feriti.
Il Papa, atteso in Egitto a fine mese, ha espresso cordoglio per le vittime: “Il Signore converta i cuori delle persone che seminano terrore, violenza e morte, e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi”, è l’appello lanciato dal pontefice.
(Foto Imagoeconomica-Stefano Carofei)