La Chiesa cattolica ha venti nuovi cardinali scelti da ogni angolo del mondo, dal Brasile all’India, da Timor Est alla Corea del Sud, dalla Francia agli Stati Uniti.
Il papa, nel nominarli in occasione del Concistoro, ha voluto puntare i riflettori, ancora una volta, su realtà spesso ai margini del mondo. Ai neo cardinali il papa ha chiesto di trattare allo stesso modo i potenti della terra e i piccoli: “Un cardinale ama la Chiesa, sempre con il medesimo fuoco spirituale, sia trattando le grandi questioni sia occupandosi di quelle piccole sia incontrando i grandi di questo mondo, che deve farlo, tante volte, sia i piccoli, che sono grandi davanti a Dio”. Ecco chi sono le nuove porpore:
Arthur Roche, prefetto della Congregazione per il Culto Divino, Lazzaro You Heung-sik, prefetto della Congregazione del Clero; Fernando Vérgez Alzaga, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Governatorato. Poi: Jean-Marc Avelin, arcivescovo di Marsiglia, Peter Ebere Okpaleke, vescovo di Ekwulobia, in Nigeria, Leonardo Steiner, arcivescovo di Manhaus, in Brasile, Filipe Neri António Sebastião do Rosário Ferrão, arcivescovo di Goa e Damao, India, Robert W. McElroy, vescovo di San Diego, Usa, Virgílio do Carmo da Silva, arcivescovo di Timor orientale, Oscar Cantoni, vescovo di Como, Italia; Anthony Poola, arcivescovo di Hyderabad, India; Paulo César Costa, arcivescovo di Brasilia, Richard Kuuia Baawobr, arcivescovo di Wa, Ghana; William Seng Chye Goh; arcivescovo di Singapore; Adalberto Martínez Flores; arcivescovo di Asuncion, Paraguay, Giorgio Marengo, missionario della Consolata e prefetto apostolico di Ulan Bator.