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Emilio Fede chiede la grazia a Mattarella. Foto d’archivio Pizzi

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Umberto Marzotto, Vittorio Fumagalli Carulli ed Emilio Fede
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Umberto Marzotto, cardinale Giovanni Colombo ed Emilio Fede
emilio fede
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Umberto Marzotto, cardinale Giovanni Colombo ed Emilio Fede
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Emilio Fede, Umberto Marzotto, Beatrice Jannozzi
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Emilio Fede, Umberto Marzotto, Beatrice Jannozzi
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Emilio Fede e Umberto Marzotto
Emilio Fede e Marta Marzotto
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Emilio Fede e Marta Marzotto
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Emilio Fede
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Massimo Giletti ed Emilio Fede
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Massimo Giletti ed Emilio Fede
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Emilio Fede e Diana De Feo
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Emilio Fede e Diana De Feo
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Emilio Fede e Diana De Feo
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Emilio Fede e Diana De Feo
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Marcellino Radogna ed Emilio Fede
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Emilio Fede e Umberto Pizzi
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Emilio Fede e Myrta Merlino
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Emilio Fede e Myrta Merlino
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Emilio Fede e Marcello Corvino
emilio fede
Emilio Fede e Marta Marzotto

“Valuterò i termini con cui poter rivolgere la richiesta di grazia al capo dello Stato. Sono psicologicamente frantumato. Dovrei arrivare a 93 anni, alla fine della mia vita, prima di tornare a essere un uomo libero”. Così Emilio Fede afferma intercettato dai microfoni dell’AdnKronos. L’intenzione dell’ex padrone di casa del Tg 4 sarebbe quella di chiedere la grazia al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo che la sentenza della Cassazione ha confermato per lui la condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione per le serate nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore.

“Oggi – ha continuato Fede – sono stato dall’avvocato Salvatore Pino, che ha gestito la parte più delicata di questa vicenda, poi sono andato a fare una preghiera a Wojtyla, che io ho conosciuto come Papa ma che ora è diventato santo. All’autorità chiederò di poter vivere gli arresti domiciliari nella casa di mia moglie Diana a Napoli, perché è una città a cui sono molto legato e dove la gente mi manifesta sempre tanta vicinanza. E quando si tratterà, spero al più presto, di ottenere l’affidamento ai servizi sociali, chiederò di potermi occupare degli anziani ma anche di ragazzi con difficoltà che cercano un’alternativa alla strada e alla malavita”.

(Foto Umberto Pizzi – riproduzione riservata)



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