Alle 16 di ieri pomeriggio, il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha ricevuto la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan a Palazzo Chigi. Ad accoglierlo anche il ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale Angelino Alfano, il ministro della Difesa Roberta Pinotti e quello dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Scortato da un ingente cordone di sicurezza che lo ha accompagnato in tutti gli spostamenti, il capo di Stato turco, dopo il saluto del picchetto d’onore, si è trattenuto più di un’ora a colloquio con il premier italiano.
Il capo di Stato di Ankara era accompagnato dalla moglie e da alcuni ministri tra cui quello degli esteri, dell’energia (marito della figlia del presidente, anche lei presente), dell’economia, della difesa e delle relazioni con l’Europa.
Nel corso della giornata non sono mancati gli scontri tra manifestanti, soprattutto appartenenti alla comunità curda, e la polizia in varie zone della capitale. Proteste che erano già iniziate domenica quando cinque cittadini curdi erano stati bloccati mentre tentavano di entrare in piazza San Pietro, in occasione dell’Angelus, con bandiere curde e striscioni nascosti negli indumenti. Circa 3.500 sono complessivamente gli agenti delle forze dell’ordine messi in campo. Bonifiche, rimozioni di cassonetti e meticolosi servizi di polizia nelle zone di Roma interessate.
(Foto di Umberto Pizzi-riproduzione riservata)