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Piantedosi, Prestipino e Sarzanini alla corte della belva Fagnani. Foto Pizzi

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Davide Desario
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Roberto Sergio e Davide Desario
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Roberto Sergio e Davide Desario
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Lamberto Giannini
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Lamberto Giannini
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Lamberto Giannini
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Enrico Mentana
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Enrico Mentana
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Enrico Mentana
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Enrico Mentana
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Enrico Mentana
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Enrico Mentana, Michele Adinolfi e Roberto Sergio
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Enrico Mentana, Michele Adinolfi e Roberto Sergio
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Matteo Piantedosi
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Matteo Piantedosi
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Matteo Piantedosi e Michele Prestipino
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Francesca Fagnani
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Francesca Fagnani
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Matteo Piantedosi e Francesca Fagnani
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Matteo Piantedosi e Francesca Fagnani
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Matteo Piantedosi e Francesca Fagnani
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Matteo Piantedosi e Francesca Fagnani
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Matteo Piantedosi
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Matteo Piantedosi
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Francesca Fagnani e Fiorenza Sarzanini
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Francesca Fagnani e Fiorenza Sarzanini
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Francesca Fagnani e Fiorenza Sarzanini
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Matteo Piantedosi

Al Teatro Quirino di Roma, la giornalista Francesca Fagnani ha presentato il suo ultimo libro, “Mala. Roma Criminale” (SEM, 2024).

Relatori dell’evento Matteo Piantedosi, Michele Prestipino, Fiorenza Sarzanini, in collaborazione con Feltrinelli Librerie.

La quarta di copertina del volume:

“Con il rigore della cronista di razza, Francesca Fagnani esamina le fonti giudiziarie, collega i fatti, ricostruisce antiche alleanze e recenti rivalità che definiscono la geografia criminale della Capitale. Mala è un’inchiesta documentata, implacabile e travolgente come una serie tv sui narcos sudamericani, che svela chi sono i nuovi padroni di Roma, la città che si diceva non volesse padroni.

La pace è finita e ora le gang sono in guerra. Sotto il manto della grande bellezza, nel sottosuolo perso e dannato di Roma scorre un fiume di violenza. Sequestri, pestaggi, torture e omicidi si susseguono. Lo scontro infuria, invisibile agli occhi dei più. È così da quando, il 7 agosto 2019, Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, capo degli Irriducibili della Lazio e ai vertici della “batteria di Ponte Milvio”, viene freddato da un sicario che gli spara alla testa, mentre se ne sta seduto su una panchina al parco degli Acquedotti. Ma Diabolik è solo la punta dell’iceberg di quella rete di organizzazioni criminali che governano sul territorio: connection tentacolare che comprende il cartello di Michele ’o Pazzo, la malavita storica e quella emergente, e poi il sodalizio, spietato e potente, degli albanesi, che sono cresciuti all’ombra di Piscitelli e sono diventati i Signori del narcotraffico. Così, la vendetta è l’innesco di un conflitto senza quartiere per il controllo delle piazze di spaccio, dal litorale ostiense a Tor Bella Monaca: un business gigantesco in cui tonnellate di coca muovono milioni. In queste pagine, voci urlano prima di spegnersi nel buio, armi sparano in pieno giorno, la droga invade le strade, i soldi si prestano a strozzo e i debiti si saldano sempre: a qualunque costo e spesso nel peggiore dei modi”.

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)

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