“Il 23 maggio del 1992 con la morte di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e degli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro la storia della Repubblica ha vissuto una delle pagine più buie”. Così la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati ricorda quel terribile giorno di 26 anni fa, allo svincolo di Capaci, in cui persero la vita il magistrato, la moglie e gli uomini della scorta.
“Il 23 maggio deve essere vissuto non solo come una giornata della memoria ma anche della testimonianza attiva, dell’impegno della legalità e dell’affermazione dei valori delle Stato democratico, contro tutte le mafie, alle quali le istituzioni, tutte insieme, non daranno tregua”, si legge a conclusione della nota.
Tutta la sua storia, dal pool antimafia, al maxiprocesso, al primo fallito attentato, insieme a quella di Paolo Borsellino ha segnato la storia del nostro Paese e ci ha lasciato un profondo insegnamento.
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