Nello stesso anno della celebrazione dei 70 anni della Costituzione italiana, che si celebra oggi, si è aperto il dibattito sulla figura di Vittorio Emanuele III di Savoia, la cui salma è stata trasferita, nelle scorse settimane, in Italia portando con sé un certo numero di polemiche e critiche.
Vittorio Emanuele III, ha detto Noemi Di Segni, presidente delle Comunità ebraiche italiane, in una conversazione con Formiche.net, “rimane una figura che ha dato autorevolezza, legittimazione e tutti i riconoscimenti possibili al regime fascista e a tutte le sue scelte, a cominciare dalla marcia su Roma. Il retaggio di Vittorio Emanuele III è un tema soprattutto italiano – ha spiegato Di Segni -, non solo ebraico. Un uomo che ha apposto la sua firma sui provvedimenti in difesa della razza e ha legittimato la guerra in Italia non può essere considerato semplicemente un re morto”.
Allora, mentre si riapre il dibattito sulla storia italiana e sulla possibilità di una storia condivisa, non può mancare il contributo fotografico di Umberto Pizzi, che per Formiche.net ha cercato tra le sue immagini d’archivio alla ricerca della famiglia reale italiana.
“Maria Josè di Savoia era molto diffidente e seria, non si lasciava avvicinare troppo”, ha raccontato Pizzi descrivendo le foto in bianco e nero che ritraggono l’ultima regina italiana, moglie di Umberto II, durante un viaggio in Israele. Poi, ha raccontato ancora Pizzi, nel corso del tempo lo stile di vita dei discendenti Savoia è diventato sempre meno “nobile”.
Feste, banchetti, champagne. La dolce vita e la decadenza della nobiltà nelle foto inedite del Maestro Umberto Pizzi solo per Formiche.net.
(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata