La Fao ha un nuovo direttore generale: il cinese Qu Dongyu che subentra a Josè Graziano Da Silva per rimanere in carica fino al 31 luglio 2023. In Cina Qu ricopre la carica di viceministro dell’Agricoltura e degli Affari Rurali dal 2015 ed è stato eletto a larga maggioranza durante la 41° conferenza tenutasi a Roma, divenendo così il IX direttore generale dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura.
Proprio in occasione del suo insediamento al vertice della Fao, Qu ha fornito alcune linee guida circa il suo mandato. Tra questi, la possibilità di migliorare le prestazioni Fao attraverso una miglior digitalizzazione dei sistemi. “Voglio un’organizzazione che identifichi nuovi modi per migliorare le prestazioni e i risultati, digitalizzando le nostre attività”, ha spiegato Qu. Come ricordava qualche settimana fa Giuseppe Pennisi in un’analisi su Formiche.net, “con la candidatura cinese di Qu Dongyu, il dibattito che dovrebbe mettere al centro la lotta contro l’insicurezza alimentare scivola chiaramente al secondo posto. La candidatura di Qu avviene infatti nel mezzo di una guerra commerciale serrata tra Stati Uniti e Cina, e del tentativo sempre più evidente da parte di Pechino di diventare un potere egemone non solo in Asia ma anche nel continente africano per mezzo della Via della Seta, il mega-progetto infrastrutturale e di proiezione di influenza geopolitica del gigante asiatico”.
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