L’inesauribile ottimismo di Piero Fassino, l’uomo a cui Matteo Renzi ha conferito l’incarico o meglio la missione quasi impossibile di ricucire a sinistra e di arrivare a qualche tipo di accordo con Articolo 1 – Movimento democratico e progressista in vista delle prossime elezioni politiche in programma presumibilmente a marzo. Uno scenario a cui l’ex segretario dei Democratici di sinistra ha affermato di credere ancora, nonostante i segnali tutt’altro che incoraggianti che arrivano dai suoi ex compagni di partito. Che anche in questi giorni, in ogni possibile occasione – sia nel corso della loro conferenza programmatica, che in televisione – hanno ribadito la voglia di andare avanti da soli. “Penso sinceramente che Renzi sia un nome del passato, non del futuro“, ha affermato ad esempio il coordinatore di Mdp Roberto Speranza. A cui ha fatto eco in maniera forse ancora più netta l’ex segretario Pd Pierluigi Bersani intervistato da Lucia Annunziata su Raitre: “Nessuno vincerà le elezioni. Il giorno dopo ci si ritroverà in Parlamento e parleremo con il Pd“. Dopo dunque e non prima, come a volere chiudere definitivamente alla possibilità di una coalizione insieme.
Eppure, Fassino non si arrende, come emerge dall’intervista rilasciata a Marco Imarisio del Corriere della Sera: “L’assemblea di Mdp ha semplicemente deciso di dare vita a un processo di fusione con SI e Possibile per far nascere una nuova forza di sinistra. È una decisione loro, va rispettata. Ma non contraddice l’ipotesi e la speranza di una larga alleanza di centrosinistra“. E ancora: “Anche con il nuovo progetto Mdp e i suoi partner si collocano in un ambito di centrosinistra. Se esiste la volontà, una alleanza larga di centrosinistra si può fare comunque. Costruiamo una nuova stagione del centrosinistra guardando avanti e non indietro. In questi giorni ho più volte usato questa formula, che ha un significato preciso. Nuova stagione non significa abiura di quel che si è fatto fin qui. Ma è chiaro che con questa legislatura si chiude un ciclo. E se ne apre un altro diverso. Stare in una coalizione non significa essere tutti uguali. Si tratta di un soggetto plurale, per definizione. Fu così con l’Ulivo e l’Unione“.
Insomma Fassino continua a crederci. Chi la dura la vince? Ancora non si sa, ma a questo punto è assai difficile credere che si possa alla fine arrivare a un’intesa.
Nella gallery alcune foto di Piero Fassino firmate Umberto Pizzi.
(Foto di Umberto Pizzi/Riproduzione riservata)