Domenico Siniscalco
Domenico Siniscalco
Domenico Siniscalco
Domenico Siniscalco
Maria Elisabetta Alberti Casellati
Maria Elisabetta Alberti Casellati
Maria Elisabetta Alberti Casellati
Emma Marcegaglia
Emma Marcegaglia
Riccardo Sabatini
Riccardo Sabatini
Francesco Caio
Francesco Caio
Francesco Caio
Francesco Caio
Giulio Sapelli
Giulio Sapelli
Giulio Sapelli
Giulio Sapelli
Giulio Sapelli
Giulio Sapelli
Al Senato, ieri, la Fondazione Eni-Enrico Mattei (Feem) ha festeggiato i 30 anni di attività. Nella sala Koch di Palazzo Madama si sono riuniti per un pomeriggio manager ed economisti, con l’obiettivo dichiarato di tracciare una mappa del pianeta che sarà, nel 2050, dal punto di vista dell’energia, della geopolitica e naturalmente dell’economia. Tra i partecipanti, oltre alla padrona di casa Maria Elisabetta Alberti Casellati, Emma Marcegaglia, presidente Eni e Feem, Domenico Siniscalco, managing director Morgan Stanley e presidente Comitato Scientifico Feem, Enzo Risso, direttore scientifico Swg, Giulio Sapelli, economista e Riccardo Sabatini, chief data scientist Orionis Biosciences.
Al centro delle preoccupazioni per i prossimi anni, secondo la ricerca Swg-Feem c’è l’ambiente, con il 41% degli italiani che guarda con preoccupazione al surriscaldamento globale, il 36% alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti e il 32% all’inquinamento delle acque. Un mondo, quello nel 2050, che secondo la ricerca sarà caratterizzato da una forte presenza tecnologica, con il 67% dei giovani che ritiene per esempio che saranno i robot a occuparsi dei lavori di casa, dal ruolo preponderante delle istituzioni sovranazionali, con l’Unione europea che “gestirà l’Italia” (73%) e una forte preoccupazione in materia ambientale.
(Foto di Umberto Pizzi – riproduzione riservata)
