Come ha spiegato Francesco Damato nella sua rubrica quotidiana su Formiche.net, “non era quindi una balla, una maliziosa interpretazione della staffetta annunciata alla guida del quotidiano Libero, il giornale della famiglia di Antonio Angelucci, deputato ancora iscritto al gruppo berlusconiano di Forza Italia, la solidarietà politica espressa al direttore uscente Maurizio Belpietro dal grillino Alessandro Di Battista nello studio televisivo di Giovanni Floris, a la 7. Dove l’esponente del direttorio del Movimento 5 Stelle ha attribuito la successione di Vittorio Feltri, che è poi un ritorno, avendo fondato lui Libero a suo tempo dirigendolo per i primi nove anni, ad un’operazione politica di adeguamento dell’editore al presidente del Consiglio Matteo Renzi nella campagna referendaria per il sì alla riforma costituzionale targata appunto Renzi. Un sì sostanzialmente anticipato dallo stesso Feltri nel recente editoriale di passaggio dal Giornale a Libero: quello, ampiamente riferito da Formiche.net, in cui si spiegavano ai lettori le ragioni per le quali Silvio Berlusconi andrebbe considerato politicamente “finito”” (continua a leggere i Graffi di Damato).