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Il filo della memoria visto da Alfieri, Cesa, Spadorcia e Rutelli. Foto di Pizzi

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Giorgio Rutelli, Lorenzo Cesa
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Alessandro Alfieri, Maria Antonietta Spadorcia, Luciano Conte
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Alessandro Alfieri, Maria Antonietta Spadorcia, Luciano Conte, Giorgio Rutelli, Lorenzo Cesa
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Alessandro Alfieri, Giorgio Rutelli, Maria Antonietta Spadorcia
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Maria Antonietta Spadorcia, Lorenzo Cesa
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Maria Antonietta Spadorcia, Lorenzo Cesa
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Maria Antonietta Spadorcia, Lorenzo Cesa
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Alessandro Butticè, Giorgio Rutelli
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Giorgio Rutelli, Maria Antonietta Spadorcia, Manuela Conte
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Manuela Conte
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Giorgio Rutelli, Maria Antonietta Spadorcia
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Maria Antonietta Spadorcia
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Maria Fiorenza Di Gosta, Francesco Serra di Cassano
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Giorgio Rutelli, Alessandro Alfieri
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Giorgio Rutelli, Manuela Conte, Francesco Serra di Cassano
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Manuela Conte, Luciano Conte
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Luciano Conte, Maria Antonietta Spadorcia
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Luciano Conte, Maria Antonietta Spadorcia
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Maria Antonietta Spadorcia

Si è tenuta a Roma la presentazione del libro “Il filo della memoria” del giornalista e professore Luciano Conte, nella sala di “Esperienza Europa – David Sassoli” in Piazza Venezia. Il libro raccoglie molti anni di articoli per il “Quotidiano del Sud” su diritti umani, valori e ideali, democrazia e politica, scuola e meritocrazia, l’Europa tra passato e futuro.

A dialogare, insieme all’autore, il senatore Alessandro Alfieri, il deputato Lorenzo Cesa e il direttore di Formiche.net, Giorgio Rutelli. L’evento è stato moderato dalla giornalista Maria Antonietta Spadorcia, vicedirettrice del TG2.

Dalla nota dell’autore:

“La memoria può essere paragonata a un enorme magazzino all’interno del quale l’individuo può conservare tracce della propria esperienza passata, cui attingere per riuscire ad affrontare situazioni di vita presente e futura. Tale archivio non ha caratteristiche statiche e passive ma può essere definito come un costruttore attivo di rappresentazioni sul mondo”. Immersi come siamo in un’emergenza che sta cambiando le nostre vite, proprio nella fragile incertezza di questo momento, far emergere ciò che ci accomuna ci fa ben sperare. Sono i valori veri, quelli radicati in noi, sono l’essenza delle nostre storie: allora è facile accorgersi di quanto la memoria sia elemento fondante, cardine delle nostre esistenze. Il tentativo di riportare proprio alla memoria di tutti alcune riflessioni maturate attraverso la collaborazione con “Il Quotidiano del Sud” ci ha spinto a rivedere i fatti salienti del nostro percorso inseguito per proporre considerazioni, nel contesto storico in cui sono avvenuti, forti di una consapevolezza: il ricordo non è fine a sé stesso, ma è il tentativo di interpretare fatti e avvenimenti che possono dare un contributo alla ricerca di una soluzione.

Il dialogo e il confronto arricchiscono sempre l’umanità di chi avverte la sensibilità di indicare sommessamente un sentiero cui affidare il patrimonio delle idee. Non è una visione assoluta del proprio pensiero; è solamente una indicazione di valori e ideali ai quali l’autore si è sempre ispirato e che vuole affidare alla memoria perché non muoiano nel dimenticatoio di una pagina giornalistica, che nessuno potrebbe sfogliare. E’ una testimonianza di come si possa contribuire con umiltà a riflettere e a discutere, senza assumere l’atteggiamento di chi crede di poter avere verità assolute.”

Ecco tutte le foto di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


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